Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Leon Battista Alberti
Naufragus

IntraText CT - Lettura del testo

  • 6.
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

6.

 

Scrivono le storie di Sagonto, di Ierosolima, di Cassilino essere stato chi rose le funi, le scorze de' legni, le pelle delli scuti, chi mangiò erbe pestifere e chi per fame mangiò e' figliuoli, essere stato chi si gittò in fiume, chi si precipitò da' muri per tedio della fame. Visto quello ch'io vidi, ogni cosa e più ne credo. E voi, amici miei, pregovi insieme con meco ripensiamo qual fusse allora la nostra sorte e condizione. Da quanta speranza, da quanta lieta espettazione in ultima desperazione cademmo noi! Da quanto gaudio in quanto pianto e miseria! Noi che con sì secondi venti poco innanzi venavamo a casa, a' quali la fortuna promettea ogni bene, guadagno, festa, piaceri, quali speravamo abracciare e' padri, la moglie, amate nostre e care anime, a' quali non parea navigando più potere altra facilità dalla fortuna altrove domandare, - noi subito vedemmo toltoci dinanzi e' nostri benivolentissimi compagni e fedelissimi amici. Noi, quali la fortuna avea coniunti in pari caso, tra noi divenimmo capitali inimici, e tanta ne fu mala avversità che a pena ne fu licito piangere la nostra miseria. Ma lasciamo questi pianti che non ci basterebbe el .




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License