Parte, Paragrafo
1 1, 1| 1-~ ~Niccola di messer Veri de' Medici,
2 1, 1| e' vostri ragionamenti, Niccola, e distesimi in cose non
3 1, 2| parole d'Agnolo. Adunque Niccola gli rispuose, e disse: -
4 1, 4| seguirli. Io imiterò te, Niccola, in questo disputare, quale
5 1, 4| in vita e soffersi molte, Niccola, molte molestie in vita,
6 1, 10| 10-~ ~NICCOLA. Doh! Agnolo, che dura e
7 1, 14| 14-~ ~AGNOLO. Vedi, Niccola, queste sono materie dove
8 1, 14| diletta e scrissene. Tu, Niccola, come neanche io, non potresti
9 1, 14| non par possibile. Guarda, Niccola, s'egli è così, che dove
10 1, 14| mente; e considerianci, Niccola, s'io m'abatto al vero.
11 1, 14| sia infra e' mortali. Io, Niccola mio, s'io fussi uno di que'
12 1, 34| imparò soffrire, non sa, Niccola, non sa soffrire; e chi
13 1, 38| 38-~ ~E che ti pare, Niccola, di ciò che noi dicemmo
14 1, 39| 39-~ ~NICCOLA. Vidi e piacemi. Ma qui
15 2, 1| disertissimo, disputò insieme con Niccola di Messer Veri de' Medici,
16 2, 1| a' ragionamenti di sopra, Niccola e io eravamo nel tempio
17 2, 2| buona scusa. E voltossi a Niccola, e sorrise e disse: - Dove
18 2, 2| Battista. Ma se vi pare, Niccola, e se voi siete oziosi,
19 2, 3| 3-~ ~Risposegli Niccola: - Nulla suol pari dilettar
20 2, 5| impossibili. Rido. E guardiamo, Niccola, ancora noi che questa nostra
21 2, 6| 6-~ ~NICCOLA. E' si legge appresso de'
22 2, 8| 8-~ ~NICCOLA. E intendiamovi, Agnolo,
23 2, 12| 12-~.~Dico, Niccola, e dico a te, Battista:
24 2, 15| 15-~ ~Che credi tu, Niccola, che sia facile a noi mortali
25 2, 21| bisogni altro che parole, Niccola, le ingiurie sono mala cosa;
26 2, 27| possa in noi mortali, o Niccola, che in noi mortali possa
27 3, 1| nostro Agnolo e dal nostro Niccola, uomini civilissimi e peritissimi,
28 3, 1| quale io conosco essere in Niccola. Né mi sento essercitato
29 3, 1| prese a mano di qua e di qua Niccola e me, e commovendo qualche
30 3, 2| avviò passeggiando. Adunque Niccola, uomo acutissimo, verso
31 3, 4| 4-~ ~AGNOLO. Or così fa, Niccola; tu omo qual sopra gli altri
32 3, 4| ostaremo armati. Guarda, Niccola, quanto sia utile questo
33 3, 4| questi miei filosofi. Dico, Niccola, e tu, Battista, della sofferenza
34 3, 4| sé questo dolersi? Ma tu, Niccola, in ogni mia argumentazione
35 3, 10| nostri. Quanto mi sollievano, Niccola, questi afflitti e lassi
36 3, 14| Ma voglio ridere con voi, Niccola; né però dirò cosa non accommodata
37 3, 15| pare pure a me, il dirò, Niccola, el vino. Consiglio di Diomede:
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