Parte, Paragrafo
1 1, 1| Salutocci e disse: - Te, Battista, lodo io; e piacemi che,
2 1, 2| bene scorgo l'animo qui di Battista, niuna cosa gli può venire
3 1, 2| laude? Voglio inferire che a Battista, qual sempre v'appella padre,
4 1, 3| Troppo sarebbe forza qui in Battista, se potesse con suoi strumenti
5 1, 4| studi gratificare qui a Battista; e piacemi satisfargli,
6 1, 14| Potrebbe questo forse qui Battista quale se ne diletta e scrissene.
7 1, 14| lottare. Potrebbe questo qui Battista in questa sua età robusta,
8 1, 14| essercizio. Non potrebbe, no, Battista, come quel Milone atleta,
9 1, 25| preterire questo: dico a te, Battista, fuggi ogni commerzio, fuggi
10 1, 30| degne. Solo ammonisco qui Battista quanto io stimo bisogni
11 1, 33| senettù bevea nulla. Qui Battista solea non potere senza gran
12 1, 39| Vidi e piacemi. Ma qui Battista e io in prima desideriamo
13 2, 2| lietissimi. Vorrebbesi testé, Battista, esser laggiù a quel nostro
14 2, 2| filosofia come è tua usanza, Battista. Ma se vi pare, Niccola,
15 2, 3| Nulla suol pari dilettar qui Battista quanto l'essercizio; e vidilo
16 2, 3| che solo ivi. Adunque a Battista, a cui diletta lo essercitarsi,
17 2, 12| Dico, Niccola, e dico a te, Battista: Oh perniziosissima peste
18 2, 15| integrissimo e tuo amantissimo, Battista, in quel suo Hiensale, quale
19 2, 15| Ma dubito non potrete, Battista, recitare vostre opere;
20 2, 15| sarà da disputarne. Tu, Battista, seguita con ogni opera
21 2, 27| possa la fortuna, tu, o Battista, riconosci. Riconosci e'
22 2, 30| quei tuoi cento apologi, Battista, a questo proposito, quello
23 2, 32| iocundissime intercenali, Battista, la fortuna di noi mortali
24 3, 2| disse: - Concederemo noi, Battista, qui ad Agnolo quel che
25 3, 4| filosofi. Dico, Niccola, e tu, Battista, della sofferenza si vuole
26 3, 10| limosina e pietà. Indi, Battista, indi prenderemo ottimi
27 3, 12| mestissimo. Sono versi qui di Battista in suoi poemi toscani in
28 3, 20| pratica in vita; come fece qui Battista, qual cavò e' suoi rudimenti
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