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Leon Battista Alberti
Profugiorum ab aerumna Libri III

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


34-basti | batta-decim | decli-figli | figur-iudic | iudiz-ostri | ottav-rasse | ratto-strac | strad-zoppo

                                                      grassetto = Testo principale
     Parte,  Paragrafo                                grigio = Testo di commento
1 | 34 2 | 35 3 | 36 4 | 37 5 | 38 6 | 39 7 | ab 8 1, 5| quando e' vedono che chi non abandoni se stessi, può contro alle 9 1, 7| imposto incarico sarà che lo abatta? Fa che lo animo penda a 10 1, 14| considerianci, Niccola, s'io m'abatto al vero. Gli animi nostri 11 2, 17| adunque ne avviene che, abbagliati dalle faci della invidia, 12 3, 11| retto stato di ben vivere, abbandonando te stessi e tuo officio. 13 1, 22| cose la repubblica e spesso abbandonano le sue faccende per agitarsi 14 1, 28| ti si darà pronta a mai abbandonarti; e interverracci che simulando 15 3, 11| Ma non voglio in questo t'abbandoni e diati a intendere non 16 2, 21| mordace e petulante, per non abbatterci poi a rompere in qualche 17 2, 4| voi quel che giovi. Se ci abbatteremo pure a una cosa commoda 18 2, 30| Annibale contro e' Romani: abbattèssi a Marcello, qual mostrò 19 | abbia 20 1, 31| recitano che a mezzo inverno abbracciava le statue marmoree cariche 21 3, 14| intemperanza del vino gli atterrò e abbreviò loro vita e privogli di 22 3, 4| stultizia sarà la tua non abdicare da te quel che ti strazia 23 1, 14| che di cavoli, quali sì abdicorono da sé ogni cosa fragile 24 2, 20| malignità. Numa re de' Romani, abducendo e' cittadini suoi dall'uso 25 1, 7| rettitudine del vero e non aberra dalla ragione, qual sopravi 26 1, 6| tutto el e' nostri servi abietti, oppressi dalla lor fortuna, 27 2, 24| pugni con quello Irone, omo abiettissimo, qual volea cacciar Ulisses 28 3, 9| quanto sarebbe somma più abile quella di Priamo, di cui 29 3, 4| cose buone e opportune e abili per evitare e propulsare 30 1, 16| morte, queruli in vita, abitano la terra. Adunque premeditando 31 1, 4| parte in quale e' dicono abitarvi le passioni, le cupidità, 32 2, 1| Dio immortale e gli altri abitatori e moderatori del cielo, 33 1, 14| quali per loro diversorio abitavano un vaso putrido e abietto, 34 1, 29| stimi non essercitandosi abituare in sé virtute alcuna. Non 35 2, 30| Macedone, quale al sole abrigidava e in umbra sudava. Quando 36 1, 34| e ora a noi suppeditano abundante le fortune, né ci pare in 37 3, 5| credono col suo urlare e accanirsi trovar più tosto e con men 38 2, 25| statuire tua impresa, mai acceda dove la perturbazione t' 39 2, 25| Celio formosissimo; però accedette a quegli amori di quella 40 1, 28| quelle cose per donde s'accenda l'ira e le perturbazioni, 41 1, 22| di rissa, quale agitate accendono grave odio e inimicizia. 42 2, 13| disputarne. Basti avervi, quasi accennando, mostrato che per vivere 43 2, 30| male farsi male. Molte cose accennano da' suoi principi esser 44 1, 22| della vittoria in teatro, acceso d'indegnazione ruppe in 45 3, 11| t'addussero in calamità, accettalo in miglior parte, quando 46 1, 26| questa una opera quando accettaremo da noi stessi niuna eccezione 47 1, 2| saranno, come e' sono a me, accettissimi e gratissimi.~ 48 1, 23| cornici maravigliose; el quale accettò el dono con ogni grazia, 49 3, 6| por modo a' nostri pianti acciò che di queste femminelle 50 2, 24| e Ulisses, quieto, solo acclinò el capo. Oh pazienza in 51 2, 1| sacrificio, e vedutoci insieme ne accogliemmo per salutarci. Erano con 52 3, 17| affermavano che 'l nostro animo s'accoglieva e componeva a tranquillità 53 3, 2| da quel di sopra. Colui accolse e' minuti rimasugli, e composene 54 3, 2| degnissime e rarissime cose accolte da lui, diremole noi non 55 1, 29| componendo e commentando, e accomandando alla posterità nostra fatica 56 1, 15| malfermi e imbecilli, ne accomandaremo al fuoco e al sole e alle 57 2, 32| terra. Ella ciò che tu gli accomandasti rende, secondo el precetto 58 2, 23| accogliere altronde erudizione accommodatissima che da Omero, poeta certo 59 3, 4| quel che al bene a te s'acconfaccia in vita, e rendeti inutile 60 3, 2| raccogliere e assortirle e poi accoppiarle insieme con qualche varietà 61 1, 24| prestaremo ogni diligenza in non accoppiarsi a familiarità di chi a te 62 2, 9| diremo che le perturbazioni accorreno e insisteno ne' nostri animi 63 2, 29| quella e quell'altra cosa accrebbe, ella durerà non più nulla 64 1, 27| compiuti e perfetti in virtù; e accrescerassi alla virtù quanto scemeremo 65 2, 13| in ogni nostro acquisto e accrescimento in virtù e laude.~ 66 3, 2| tanto edificio coacervati e accresciuti e' suoi parieti con squarci 67 3, 9| come dicea Socrates, tutti accumulassimo in un sieme e' nostri mali, 68 3, 3| di sentire quello che lo accuori, non io sono colui che tanto 69 1, 14| palma, legno qual sempre s'accurva e impinge contro al suo 70 3, 11| splendore di tutte le virtù, e accusa e appellasi deserta da te, 71 3, 14| ascrive a tutti noi vecchi, e accusanlo che fu bevitore; e questo 72 1, 21| fassi ubidire. Apulegio, accusato, negava sé esser pallido 73 2, 25| come si dice, a noi sta acerba se non quanto la stimiamo, 74 2, 22| per vendicare la ingiuria acerbissima ricevuta in loro moglie 75 1, 5| uomini le cose da natura acerbissime e molestissime, e non potranno 76 3, 4| Eccuba fingono che per acerbissimi morsi de' suoi dolori diventò 77 3, 15| Indi nominorono Venere acidalia, ditta che lievi le cure 78 3, 15| chiamano le cure dell'animo acidos. Indi nominorono Venere 79 3, 20| m'avvenne che non solo me acquetai in mie agitazioni d'animo, 80 1, 1| furono trovati: troppo m'acquetano da ogni altra perturbazione 81 1, 23| libro in quale occupati acquiesceremo. E poi che oggi così si 82 2, 26| ragioni e modo di sedarci e acquietarci dalle perturbazioni commosse 83 1, 14| grembo di ciascuno el potersi acquietare da ogni perturbazione e 84 3, 19| qualche uno l'animo tuo acquietato e pacificato con teco stessi.~ 85 2, 3| maturissimo e gravissimo, acquista reverenza e grazia, - sì 86 3, 4| Questo, s'egli è possibile acquistarlo e recuperarlo col dolerti 87 1, 9| dicono che molti arebbono acquistata sapienza dove e' non avessono 88 1, 29| cosa quella gloria quale acquistiamo con nostra fatica! Degne 89 1, 10| per quali viviamo beati e acquistianci immortalità». Simili, credo, 90 3, 20| d'uno con vari stimoli e aculei di parole per incitarmi 91 1, 14| confutarmi, e sento l'ingegno tuo acuto e pronto; e non m'è occulta 92 1, 37| della gemma, così le lettere adattano la mente ad ogni officio 93 1, 12| consigliarsi colla ragione, adattar l'animo a virtù. O Agnolo, 94 1, 29| scriverti non bene. E per adattarci a virtù intrapreenderemo 95 1, 16| incommode? Non mi diletterà più adattarle a gloria e immortalità del 96 3, 3| dignità. Né seppi mai meco sì adattarmi a non curare e sopportare 97 2, 21| a qualche attemperata e adattata occasione e stagione di 98 2, 28| moderigli con qual vi si adatti ragion migliore. E certo 99 1, 15| natura ad immortale eternità. Addesterremo e apparecchieremo l'animo 100 1, 36| asseguiremo volendo e con modo addestrandoci di cosa in cosa e di tempo 101 1, 21| molti quali, nulla curiosi d'addestrare se stessi a virtù, mai restano 102 1, 15| tempeste della fortuna bisogna addestrarsi e apparecchiarsi con l'animo, 103 1, 18| contro a sua voglia. E così addestrati col tempo impreenderemo 104 1, 30| noi nati uomini a che ne addestreremo? Adunque noi in ogni attitudine 105 1, 15| alle tempeste del verno ne addestriamo e apparecchiamo, coperti 106 1, 26| primi nostri essercizi tutti addiritti a profugar lungi da noi 107 1, 13| dotti come da un duttore e addirizzatore del naviglio, non che e' 108 3, 4| arrabbiò. Niobe fingono che addolatara si convertì in sasso. Adunque 109 2, 30| caggiono in tristezza e addolorati languiscono e giaciono perduti. 110 2, 24| ogni sua domestica entrata. Addolorò, e deliberò vendicarsi; 111 1, 10| queste vostre ragioni qui addotte». Così credo vi risponderebbono. 112 1, 19| fuggirà la sua patria, ma addotterassene un'altra, e quivi arà bene 113 1, 26| non ben costituto né bene addritto a sostenere te stessi; e 114 2, 29| creduto. Non vorrei errare adducendo da' cieli in tutte le cose 115 3, 11| consolare altrui, que' tutti adduceranno a te stessi molta utilità. 116 3, 3| stessi? Voi forse a costui adducerete que' detti vulgatissimi 117 2, 25| sarà maggiore vendetta che adducerlo a pentersi d'avere offeso 118 2, 14| errare ed erriamo, che ne adduciamo in perturbazione e grave 119 1, 34| virtù, e provandoli ancora adducono una felicità da volerla. 120 1, 4| ch'io desidero e studio addurle. Ma non è però ch'io non 121 2, 9| perversione di mente e ragione. Addurremo adunque prima a ciascun 122 3, 11| appellavano dii, quelli che così t'addussero in calamità, accettalo in 123 3, 12| sia o dalle tue fortune addutto o alle membra tue aggiunto 124 1, 14| gravi, degne e tali ch'elle adempiano l'animo, nulla più altro 125 2, 32| proponimento. Tante nostre volontà adempiemmo altrove; ora lasciamo che 126 1, 22| satisfarèno alle necessità, e per adempiere la necessità cerchiamo l' 127 3, 21| e prestantissime, se ci adempieremo di virtù e constanza, certo 128 2, 10| deporre queste affezioni e adempimenti d'ogni suo diletto, qual 129 3, 12| furore e ultima immanità Dido adiudicatasi e precipitosa in morte non 130 1, 10| e sono gli animi nostri adiudicati a cose per quali viviamo 131 3, 20| egli era tanto occupato e adiudicato.~ 132 3, 3| e non odi quali soleano adolorarti, assai vedi quando tu discerni 133 3, 7| viverne tutta quella età adolorati, comandò si sedasse ogni 134 3, 15| che suade al figliuolo suo adolorato cosa quale io non voglio 135 3, 20| attesero a fuggire. Converrassi adoperare coll'uccello, co' cani alle 136 3, 20| qualche degna faccenda e adoperarmi in qualche ardua e rara 137 3, 2| e in tanti loro scritti adoperate e disseminate, che oggi 138 3, 6| suoi perduti oziosi o adoperati in vizio e vituperio? E 139 2, 1| esservi richiesto. Adunque adopereremo questo tempo in altro, e 140 3, 15| Rammentati in quanti luoghi egli adoperi el vino a sollevare le triste 141 1, 16| valere in me? O forse le adoperrò solo in servire a questo 142 1, 21| altra cosa la richiede e adopra, lascianle guidare alla 143 2, 24| occasione alcuna per quale ne adopriamo in virtù. Così adunque fece 144 1, 33| discoperta tanto quanto egli adorasse el sacrificio. Vedilo testé 145 3, 14| tante miserie, el sonno, e adormentollo. Stratonices presso a Iesippo 146 1, 34| fusse buon pistore, tu in adornare te stessi ne avessi esposta 147 1, 12| inventori, defensori e adornatori di queste simili sentenze 148 2, 13| Elio Sparziano istorico che Adriano principe, beffato in Senato 149 1, 7| se non che ivi l'opinione adritta a virilità lo 'nduce a volere 150 1, 29| pensando, investigando, adunando, componendo e commentando, 151 1, 21| diremo. E poiché tante cose aduniamo e facciamo e ordiniamo per 152 1, 31| nec tam fugisse cavendo~adversa egregium, quam perdomuisse 153 2, 12| iniecta movebant~tela neque adverso glomerati ex agmine Grai;~ 154 1, 17| miseris dedit et sua quemque~advigilare <sibi> iussit fortuna premendo.~ ~ 155 1, 1| socchiuso da' venti, qui tiepido aere e quieto: fuori vampe estive 156 2, 1| molta prudenza con molta affabilità. E cadde la cosa in questo 157 3, 2| el pavimento dagli altri affacciati del tempio, tolse que' minuti 158 2, 9| iniuriati dalla fortuna e affannati dalle avversità dove essi 159 2, 26| rarissimo in nostre molestie e affanni incolpiamo forse e questo 160 1, 21| troppa sollicitudine ci affanniamo in più nostre faccende, 161 1, 16| sperano con pertinacia, affaticansi in cose non certe né utili; 162 3, 15| el suo sudore quando e' s'affaticava, e spesso monstrava tre 163 2, 23| immortale fama; e pertanto affermano che fu uno sopra tutti gli 164 2, 19| loda e stima invero può affermarci iusti e temperanti e virtuosi. 165 3, 12| d'animo e mente fondavi e affermati con integra ragione e virilità. 166 3, 17| opinione de' pittagorici quali affermavano che 'l nostro animo s'accoglieva 167 2, 11| questi nostri amici, chi affermerà che ne apportino in vita 168 1, 14| le mie care cose, e non affermerei essere in me sì assoluta 169 2, 10| in prima deporre queste affezioni e adempimenti d'ogni suo 170 3, 12| questa ragione di consolarsi afflitto e mestissimo. Sono versi 171 1, 34| principe in mezzo di tanta affluenza e licenza avvezzarsi a moderare 172 3, 4| immanissimo. E tu pur quivi t'affolti, e come la coturnice rinchiusa 173 1, 25| Omero, quel sapientissimo Agamennon afferma infra' mortali essere 174 2, 9| fu nostra divisione ieri. Aggiugniànvi quest'altra, che alcuni 175 1, 27| tradurci sì che ogni si aggiunga in noi qualche parte a esser 176 2, 1| furore, chiunque volesse aggiungervi consiglio, costui quasi 177 3, 4| e molto cieca; e insieme aggiunsi quel vivo e celeste ardore. 178 3, 12| addutto o alle membra tue aggiunto o imposto nel tuo ingegno. 179 2, 25| incontinente e immoderato se ne aggradi el biasimo non a te s'aggravi 180 3, 16| e' forse s'attagli. A me aggradono alcuni altri rimedi forse 181 2, 3| ogni moto e flessione e agilità. Gli altri asciutti raro 182 2, 9| estinguere qualunque molesto agitamento e furore fusse eccitato 183 1, 22| intrapreenderemo le fatiche, non per agitarci ambiziosi e ostentosi. Onde 184 3, 4| soffrilo con quanto men puoi agitare e infuriare te stessi. E 185 1, 22| abbandonano le sue faccende per agitarsi in quella ambizione de' 186 3, 2| descrizione di tutta la causa agitata da voi, qual compreendesti 187 1, 22| faville di rissa, quale agitate accendono grave odio e inimicizia. 188 3, 20| solo me acquetai in mie agitazioni d'animo, ma e ancora giunsi 189 | agl' 190 2, 12| neque adverso glomerati ex agmine Grai;~nunc omnes terrent 191 3, 3| Dido presso a Virgilio: agnosco veteris vestigia flammae, 192 3, 11| temperanza, a quale null'agrada ogni tuo fatto e detto immoderato 193 2, 9| sentenze più che altri; agradagli la moglie; gode vedersi 194 2, 7| siamo oppressi da dolore, ci agrata el dolore altrui, e ne' 195 1, 35| ella ti togliesse, non ti agraverà. Aggiugni a queste che bisogna 196 2, 20| Iosefo istorico, dicea quell'Agrippa re de' Ierosolomitani che 197 2, 22| rarissimo gioverà fare come fece Agrippina, quale, avvedutasi in quella 198 3, 2| corrispondere a un tuono, tutte aguagliarsi a un piano, tutte estendersi 199 | ai 200 3, 20| gioventù in villa a quello aiere libero, suso que' lieti 201 3, 11| Sollievati adunque omai, e aita te stessi, e adattati a 202 3, 3| suoi nervi e membra, come aiterà e soverrà a sé stessi? Voi 203 3, 11| tua virtù quando vorrai, e aiteratti a vincere chi tu meno credi. 204 1, 33| conferirci a qualunque uso ne aiuti poco chiedere cose da altri 205 1, 1| con que' versiculi greci aiuto alle nostre miserie umane 206 2, 20| ritenersi facea che chi l'aizzava con parole immoderate parea 207 3, 14| vino, frutto della terra alacre e iocundissimo. Molti impongono 208 1, 2| uno si è Giannozzo degli Alberti suo, uomo tale per certo 209 3, 13| sofferti a sé molti oltraggi da Alcinoo re Feicorum, quando e' vide 210 3, 18| applaudere e festeggiare coll'ale a chi ben gli nutriva. Racconta 211 3, 18| giucava a quel giuoco chiamato alea, e scrissene un libro non 212 1, 22| inframettere a qualche faccenda aliena dall'ozio tuo. Tu qui pon 213 1, 35| ausarsi a poco pregiarle, alienandole da noi con spenderle in 214 1, 19| sono non miei, ma più tosto alieni e da connumera'gli fra' 215 3, 6| forse ebbri. E certo sarà alienissimo d'ogni constanza virile 216 1, 21| le fatiche degli studi lo allassavano. Quattro cose connumerano 217 1, 4| opinione e sentenza, ma quasi m'allettasti ad esplicare la mia. Adunque 218 3, 15| dimenticatore d'ogni male. Allettatore ottimo del sonno pare pure 219 3, 4| consolare Prometeo relegato e alligato a quel sasso al Caucaso, 220 3, 2| preziosissima e condegna d'allogarla in sì maravigliosa cassetta. 221 1, 23| cedendoli e vitandoli, non se allontana. E sopratutto que' che sono 222 1, 33| avezzo non può in mezzo dell'alpe e al nevischio soffrir coperto 223 1, 4| commosso e con le parole nulla alterato, comandò ai servi suoi che 224 3, 4| summissione molto più che coll'alterezza. L'ira che ti incuoce si 225 3, 2| videvi di qua e di colonne altissime; e videvi sopra imposti 226 2, 11| feceris te nimium sodalem: amabis minus, dolebis etiam minus~ 227 2, 15| omo integrissimo e tuo amantissimo, Battista, in quel suo Hiensale, 228 1, 23| altri, quasi protesta non amarlo; e chi non ama chi tu reputi 229 2, 25| di in obligavi ad amarti con assiduo beneficio e 230 2, 10| vincolo quale vi strinse ad amarvi insieme. Ché se vi collegò 231 1, 22| odio e inimicizia. Atqui amat victoria curam, dicea Catullo; 232 1, 4| lascerebbe a quella sua amata questo animo sinistro, e 233 3, 4| non avere tuo care cose e amate. Ben ti rammento non perseveri 234 3, 5| sepellire e' suoi cari e amati. Ulisses presso a Omero, - 235 2, 12| fu servo in vita e molto amato, per troppo desiderio del 236 1, 4| l'uno de' quali era vero amatore delle cose iuste e oneste 237 2, 25| fatta da costui quale tu amavi e di in obligavi ad 238 1, 2| lui vi porta riverenza, e àmavi quanto merita la virtù e 239 | ambedue 240 3, 18| E simile C. Macio e M. Ambivio, patrizi romani, dice Columella, 241 1, 10| lieto». Poi ostentano quella ambiziosa austerità del ripreendere 242 1, 22| fatiche, non per agitarci ambiziosi e ostentosi. Onde a me coloro 243 1, 4| insolenza di tale o quale ambizioso, pesami la audacia, temerità 244 3, 20| fra que' culti e prati amenissimi. E per divertere l'animo 245 2, 1| tutto indomite, che mai s'ametteranno ad iniuriarsi insieme se 246 1, 20| La solitudine sempre fu amica della quiete; e questo vero 247 2, 25| questa nuova grazia alla amicizia antiqua; e sarà officio 248 3, 2| uno e coattate e insite e ammarginate insieme, tutte corrispondere 249 3, 16| dure e acerbe dell'animo e ammezzarle col vino. Piaccia questo 250 3, 14| Dianci a qualunque aito e amminiculo ci sollievi fiacchi e afflitti 251 1, 22| lo lievi e prepongasi ad amministrare le cose? E se non v'è atto, 252 1, 3| quello che farebbe a grazia e ammirazione. Altrove sarà da disputarne. 253 1, 17| riconoscere in noi quello che ne ammonia Pittagora, che cosa niuna 254 1, 30| cose pregiate e degne. Solo ammonisco qui Battista quanto io stimo 255 2, 22| vulnus; ma faremo secondo che ammoniva Fenix quel buon vecchio 256 3, 18| trastullo solea pescare coll'amo, e non raro giucare alle 257 2, 24| interturbare suo incetto. Fece come amonia Plutarco, che non si vuole 258 3, 14| e castigarci con giuste amonizioni, e confirmarci con vere 259 2, 29| vertuntur; certe vertuntur amores.~Et deus, et durus vertitur 260 1, 4| lo rivocava a grazia con amplissimo beneficio. In tanta sua 261 1, 16| nato non solo, come rispose Anassagora, a contemplare el cielo, 262 2, 23| Riconosciamo adunque gli andamenti suoi per meglio sapere in 263 3, 15| carne lui solo e bere una anfora di vino, e solea ricevere 264 3, 20| Roma el simulacro della dea Angeronia aveva la bocca legata e 265 3, 20| soffrendo con taciturnità le angustie dell'animo tornano poi in 266 1, 25| afferma infra' mortali essere animal veruno più scelesto che 267 2, 17| formosissimo più che agli altri animali; a te e' movimenti atti 268 2, 23| presso a Silio poeta fece Annibal, udita la morte del fratello, 269 3, 4| crucciati, e simile a un trave annoso e corroso da tarli putrirsi 270 3, 2| colonne col discernere e annotare gli effetti e forze della 271 1, 12| rammentavi quel detto di quello antico Gione: «tanto duole a un 272 1, 11| perturbossene in modo che 'l re Antigono, quale lo estimava quasi 273 1, 21| interporvi qualche ozio e quiete. Antioco re, dopo che perdé l'Asia, 274 1, 35| dimenticarsi le maggiori. Ad Antistenes filosofo parea niuna disciplina 275 2, 20| altrui vinceremo; e imiteremo Antonio oratore, qual dicono che 276 3, 16| introdusse quel suo Polifemo in antro, quem~ ~Lanigerae comitantur 277 1, 10| sue opinioni tale che t'aombrano l'animo, e parti quasi uno 278 1, 23| labbra; all'udire diede due aperte vie e patentissime. Piaceracci 279 3, 18| prima veduto in Roma non aperto, scriveno che per suo trastullo 280 2, 30| Piacemi di quei tuoi cento apologi, Battista, a questo proposito, 281 2, 24| stultizia di chi l'offese aportasse occasione e luogo alcuno 282 1, 11| volle la casa magnifica, gli apparati regi e vari ornamenti, vasi 283 1, 32| quale era simplice e senza apparato, ed era non altro che lardo 284 2, 16| tante fortune colui quale appare sordido e troppo astretto 285 1, 15| del verno ne addestriamo e apparecchiamo, coperti e difesi dalle 286 1, 15| fortuna bisogna addestrarsi e apparecchiarsi con l'animo, e precludersi 287 2, 17| e proccurator delle cose apparecchiata a satisfarti in ogni tuo 288 1, 3| indicii quali dimostrano l'apparecchiate ruine alle republiche, fra' 289 2, 14| nostro dispiacere autori e apparecchiatori.~ 290 1, 15| eternità. Addesterremo e apparecchieremo l'animo nostro contro a' 291 3, 5| Pirteo, ordinatore dello apparecchio, procedeva disponendo a' 292 1, 10| impostagli dal primo ch'egli apparisce in vita. E chi ben ripensa 293 1, 1| costume, di cose gioconde e ch'appartenevano a dottrina e investigazione 294 1, 38| come nell'altre cose quali appartengano a bene e beato vivere, che 295 1, 2| Battista, qual sempre v'appella padre, e védevi e odevi 296 1, 1| la natura, chi dubiterà appellare questo tempio nido delle 297 3, 11| tutte le virtù, e accusa e appellasi deserta da te, dove tu così 298 3, 11| quali e' teologi antiqui appellavano dii, quelli che così t'addussero 299 | appena 300 3, 11| fortuna buona ben possiamo appetere dagli dii. Ma da noi conviensi 301 3, 2| perizia di fuggire el male, e appetire e conseguire el bene, e 302 2, 5| morboso quello animo quale appetisse le cose impossibili. Rido. 303 3, 18| grazia spesso danzare. E Appio Claudio, uomo che trionfò, 304 3, 18| gemere ne' suoi amori e applaudere e festeggiare coll'ale a 305 3, 2| a suoi luoghi distinti e applicati, e ogni cosa gli si porgea 306 2, 20| nemici, tanto maggior dolore apporta loro el non potere biasimarmi». 307 2, 11| amici, chi affermerà che ne apportino in vita più piaceri che 308 3, 2| effetti e forze della natura, apposervi el tetto quale difendesse 309 1, 14| investigazione o disposizione o appreensione di cose, quali se saranno 310 3, 13| sanza qualche piena e bene appresa gloria quando feci più e 311 1, 10| queste vostre gravissime e approbatissime sentenze, non v'assentisca 312 3, 1| referiti da costoro per sé sì approbatissimi che non dubito ti diletterà 313 1, 24| 24-~ ~Un precetto approvano gli antichi a vivere in 314 2, 15| che niuno può non lodare e approvare, molti studiano vituperarlo 315 1, 10| rari! E voi con opra come approvate e' vostri detti? Qual fie 316 3, 2| sarà sì fastidioso che non approvi e lodi costui, quale in 317 3, 2| desideriamo, né solo ve ne approviamo e lodiamo, ma e molto ve 318 3, 3| solo iniurie. El soffrire apre via e alletta la insolenza 319 | apud 320 1, 20| capiunt vitium, ni moveantur, aquae.~ ~ 321 3, 14| stracchi omai del vivere, aquilae senectus. Pertanto non vorrei 322 1, 19| addotterassene un'altra, e quivi arà bene assai dove e' non abbia 323 1, 34| contenere se stessi. In Arabia dove sono e' pascoli lietissimi, 324 1, 4| disputazione di Senofonte, dove Araspa Medo dicea a Ciro che gli 325 2, 19| cerca l'uom savio altri arbitri di suo vita e fatti che 326 2, 32| ch'ogni cosa isse a mio arbitrio, e nulla uscisse del mio 327 3, 16| degnissimi uomini. Solone e Archelao, nominatissimi e filosofi 328 1, 28| Tigranes, nipote del re Archelou, perché più tempo visse 329 3, 20| terra servassero quello Archimede matematico, quale difendendo 330 3, 2| tanta lode, o se fu altro architetto inventore di questo pingere 331 2, 24| Ulisses pronto e sobbrio coll'arco in mano prima tenta le cocche, 332 2, 12| in mezzo del fuoco dove s'ardea e onorava el morto. Fu cosa 333 1, 23| occultissime e rarissime. Non ardirei biasimare tanto filosofo, 334 3, 15| inebbriossi. E quanto io, non ardisco a biasimare questo rimedio, 335 1, 16| gli errori sono simili: ardiscono troppo, sperano con pertinacia, 336 2, 19| Euripide poeta tragico: tu che ardisti peccare, bisogna sostegni 337 3, 20| e adoperarmi in qualche ardua e rara pervestigazione. 338 2, 4| 4-~ ~AGNOLO. Are' io forse, come e' dicono, 339 1, 10| madre, vinta dal dolore, arebbe poco atteso e meno inteso 340 1, 9| come e' dicono che molti arebbono acquistata sapienza dove 341 1, 10| disputarne, rendovi certo ch'io m'arei levata questa molestia ingratissima 342 3, 17| poi interdisse el concilio arelatense, che le escubie funerali 343 1, 11| vasi d'oro gemmati, mense argentee; qual cose e' predicava 344 2, 32| sarebbe stato simile al padre argentiero, e l'altro forse causidico. 345 1, 22| nulla. E in una nave, come argomenta Platone, se al governo siede 346 1, 27| piglierai da me qualche argomento contro la fortuna; e a quelle 347 3, 14| che fu bevitore; e questo arguiscono perché in molte sue ode 348 3, 4| pazientissimo, segui meco argumentando e dissuadendo la pazienza. 349 1, 22| essequirla ricevendola. Argumentava Aristotile in questa forma: 350 2, 30| nuvoli fussero montagne per aria e pendessero sopra loro 351 1, 11| predicava da nolle stimare. Aristippo, quell'altro filosofo, comperò 352 1, 17| opinione qual biasimava Aristones filosofo in noi mortali, 353 2, 17| spazio incredibile vide l'armata uscire del porto di Cartagine. 354 3, 3| vince le squadre delle Furie armate. Se egli è vittoria el ricevere 355 3, 20| senso che lo strepito delle armi, el gemito de' cittadini 356 3, 4| diventa e furioso uomo e arrabbiata bestia e insensato sasso, 357 3, 4| suoi dolori diventò cane e arrabbiò. Niobe fingono che addolatara 358 2, 8| suttrarsi in fuga e per arrestare e ritardare chi lo perseguia. 359 1, 11| le sue possessioni erano arse e guaste dagli inimici; 360 2, 30| perderono ogni sua cosa, e arsero casa e suoi beni e sé. Furore 361 3, 20| che in me possano queste arti matematice; né voglio insistere 362 1, 14| sono essercitato in questi artifici. Potrebbe questo forse qui 363 3, 18| non solo per esplicare che artificio vi bisogni per vincere, 364 1, 1| quando e' sente su bello ascendere e poi descendere quelle 365 2, 3| e agilità. Gli altri asciutti raro fu che non salisse 366 1, 8| scrittore: «la volontà, o Asclepi, nasce dal consiglio». Chi 367 3, 20| e ammonimenti di chi ne ascolta, però mi piace quel precetto 368 2, 29| non senza qualche utilità ascolteremo chi forse disse che ciò 369 2, 6| giovorono a chi forse gli ascoltò. Così voi, non dubito, con 370 1, 34| persino da' teneri anni ascondere el dolore, la carità e ogni 371 2, 22| le sue miserie quali le ascondono; agli afflitti la patria 372 3, 20| cose da natura riposte e ascose. E sopratutto quanto io 373 1, 30| ogni due ore. Quella ascrittami quasi necessità mi fece 374 1, 4| mai sarà sopra alle forze ascritteci dalla natura quello che 375 1, 14| che fu prima coniunto e ascritto alla vita si pruova essere 376 1, 22| ozio suo. Né senza cagione ascrivea l'Epicuro agli dii summa 377 3, 9| terrisque superbum~regnatorem Asiae...~ ~ ~Non mi estendo in 378 1, 21| perseveranza di nostro studio. Asinio Pollione, nobile oratore, 379 1, 11| molti ragionano delle cose aspere e dure in ombra e in ozio 380 1, 14| durezze de' tempi, nella asperità del vivere, e chi già fece 381 2, 12| maninconie qual sono aggiunte e asperse con tante sue voluttà e 382 2, 23| asconderemo e' nostri mali aspettando qualche accommodata occasione 383 2, 24| soffrire e dissimulando aspettare se il tempo o la stultizia 384 1, 18| attristeremo quasi come tuttora aspettassimo qualche ruina in nostre 385 2, 1| E s'io vi giovassi, non aspetterei esservi richiesto. Adunque 386 2, 25| consiglio quel che bisogni, aspetteremo con sofferenza quel che 387 2, 6| ingegno, e preghiamovi e aspettiamo ne satisfacciate.~ 388 3, 18| fanciugli quali fossero d'aspetto dolce e di parole arditi. 389 2, 9| Così vi piace, e Dio ne aspiri. Su, convienci resummere 390 1, 14| qualche scoglio di qualche aspra memoria o dura alcuna volontà, 391 1, 4| d'animo in le cose dure e aspre? E a noi chi vieterà che 392 1, 15| fermi, vinceremo ogni sua asprezza e acerbità e rigore essercitandoci 393 1, 4| a più cose, e vederommi assalito da certo dolore e da tristezza, 394 1, 19| patria sua era dov'egli bene assedesse. E sono miei quegli pe' 395 1, 15| le durezze de' freddi ne assedia e ostringe, noi oppogniamo 396 1, 3| dalle cure quale tuttora lo assediano, né possono distorre da' 397 2, 19| Bastici tanto acquistar fama e asseguir gloria fra el vulgo con 398 3, 4| che tu a te satisfaccia e asseguisca e' tuoi desideri ed espettazione. 399 1, 10| esplicarvi, donde e' sia da non assentire a queste vostre ragioni 400 1, 3| giudicarne. Io insino a qui assentirei a chi lo dicesse non esser 401 1, 10| approbatissime sentenze, non v'assentisca e confessi ogni vostro detto 402 2, 4| prometto nulla mi succinsi e assettai con premeditarvi quanto 403 1, 22| faccende si pigliano per assettarci in ozio. Qual cosa non potremo 404 2, 3| restava circa a moderar e assettare gli animi nostri per vivere 405 3, 2| esposte in luogo e porte e assettate dove bello si condicea e 406 1, 18| questa tranquillità d'animo assettianci a un curare poco e a un 407 1, 4| vedere le cose in quel buono assetto ch'io desidero e studio 408 3, 12| sofferte. E quanto bello assettò Virgilio, ottimo poeta, 409 3, 14| dalla presenza di Giove, e assistegli continuo in cena; e costui 410 2, 14| concitati e vessati. Ma prima assolveremo quanto a questa parte bisogna 411 3, 2| che solo el raccogliere e assortirle e poi accoppiarle insieme 412 1, 32| E' nostri maggiori Latini assuefacieno gli esserciti suoi a quel 413 1, 16| Resterò io di spogliare e astergere da me assiduo ogni improbità 414 3, 6| triarios ordines, e ivi astergi el sudor e priemi fuori 415 3, 20| occupato coll'animo e tanto astratto da ogni altro senso che 416 2, 16| appare sordido e troppo astretto a porgere beneficio di sé 417 1, 10| una severità di sentenze astritte a qualche silogismo, con 418 | at 419 1, 14| giumenti, né come quello Atamante qual Plinio vide andare 420 3, 10| Mecenas nobilissimo, editus atavis regibus, quello amico e 421 1, 22| perturbar e' nostri animi. Ateglies Samio atleta, nato muto, 422 2, 17| Filippides in due corse da Atene persino a Lacedemonia, spazio 423 3, 18| Cimon, quel celebratissimo ateniense, doppo cena cantò appresso 424 | atque 425 | Atqui 426 1, 3| offensioni ci si presentano e attaccansi all'animo, tale che a nostro 427 3, 14| ingratissime nostre molestie, non attagliano forse, giacendo e gemitando 428 1, 16| deliberammo favoreggiare, non attaglieranno l'opere nostre non buone; 429 2, 21| iracundia, ma serbati a qualche attemperata e adattata occasione e stagione 430 3, 2| cosa continuo sospeso e attentissimo, e ogni vostro detto molto 431 3, 1| qui facesti, con avidità e attenzione, e proponti quasi essere 432 3, 4| te quel che ti strazia e atterra? Nulla si truova grave e 433 3, 14| intemperanza del vino gli atterrò e abbreviò loro vita e privogli 434 3, 20| di condolersi quanto essi attesero a fuggire. Converrassi adoperare 435 1, 10| dal dolore, arebbe poco atteso e meno inteso alcuna delle 436 1, 34| sente di cosa in cosa più su attingere a virtù, e provandoli ancora 437 3, 2| de' buoni antiqui prima attinta, e mostrasti in che modo 438 1, 30| addestreremo? Adunque noi in ogni attitudine a bene vivere, ma in prima 439 2, 31| iuste e lodate imprese ti si attraversa qualche sinistro intoppo, 440 2, 13| Catullo poeta, a ciascuno è attribuito el suo errore, ma niun vede 441 3, 4| a' nostri animi quanto l'attristarsi dell'altre perturbazioni. 442 1, 18| questo pensiero non però ci attristeremo quasi come tuttora aspettassimo 443 3, 4| molto nuoce el condolerti e attristirti? Non senti tu che questo 444 1, 6| oppressi dalla lor fortuna, attriti da' disagi, lassi dalle 445 3, 4| tutto sanza stomaco. Spegni, attuta l'arroganza di qualunque 446 1, 26| te stessi; e quanto non atuterai le voglie tue e dara'ti 447 1, 25| indignazione. Vogliolose, audaci, inconstante, suspiziose, 448 2, 31| ne cede malis, sed contra audentior ito,~quam tua te fortuna 449 1, 21| rursus puerum quaerendo audita fatigat,~quem, quae scire 450 1, 14| vivo in ispalla, né, come Aulo Numerio, centurione e commilitone 451 1, 24| bisogni abbi a pregare lui. Aurea sentenza de' nostri maggiori, 452 1, 31| Iulio Capitolino che Marco Aurelio Antonino, rettore dello 453 1, 30| Scrive Solino che 'l cervo ausa e' suoi nati a correre e 454 1, 30| quel che più bisogna più ne auseremo. E non sia chi dubiti che 455 1, 11| ed esplicatore di questa austera e orrida filosofia, quale 456 3, 6| voglio teco essere rigido e austero. Come in la battaglia el 457 2, 26| duro,~temporibusque malis ausus es esse bonus.~ ~ 458 2, 14| d'ogni nostro dispiacere autori e apparecchiatori.~ 459 1, 1| quieto: fuori vampe estive e autunnali; qui entro temperatissimo 460 1, 11| nell'olio tiepido e per avarizia poi lo vendesse a' suoi 461 | avean 462 | aveano 463 3, 3| lacrimato prima ch'io m'avegga del mio o volete errore 464 | avendo 465 | avendole 466 3, 4| subito, non precipitoso, non aventato in suoi movimenti d'animo 467 3, 12| lode maggiore la mia bene averle sofferte. E quanto bello 468 | averlo 469 3, 4| tu non puoi presentarti e averti libero, ubbidisci a chi 470 1, 9| acquistata sapienza dove e' non avessono prima persuaso alla opinione 471 1, 33| testé che d'astate in astate avezzo non può in mezzo dell'alpe 472 1, 26| e qualunque dispiacere. Avvederenci d'esser bene composti coll' 473 2, 18| 18-~ ~Avvedianci adunque del nostro errore, 474 2, 22| come fece Agrippina, quale, avvedutasi in quella nave del suo pericolo 475 3, 5| maggiori cure al petto, né s'avvegga del suo errore altronde 476 3, 1| recitate da noi. Ma ora m'avveggo in più modi del mio errore, 477 2, 9| pensieri e voglie. E non s'avveggono costoro così sé essere in 478 2, 31| venire, ché quando bene avvenisse la cosa in male, almeno 479 2, 21| Ma se forse questi tuoi avversari e inimici cominciassero 480 | avverso 481 1, 32| impacci servili. Così noi avvezzeremo le nostre membra a esser 482 2, 3| udirvi e insieme seguitarvi. Avvianci.~ 483 2, 9| così sé essere in mezzo avvinti da veementissime oppressioni, 484 3, 2| di nuovo tacendo oltre s'avviò passeggiando. Adunque Niccola, 485 1, 14| ocioso, sempre si volge e avvolge in sé qualche investigazione 486 3, 17| se mai v'accade: mai vi s'avvolgerà pell'animo e mente alcuna 487 1, 34| e in delizie e vezzi del babbo, e ora a noi suppeditano 488 1, 28| dalla moglie, tacque. M. Babio rimise salvi e liberi a 489 3, 14| incarchi. Rido. E' dicono che Bacchus fra 'l numero degli dii 490 3, 18| pigliava sollazzo in mezzo al bagno natare con più e più tenerucci 491 3, 18| presso a Circes lavarsi co' bagnuoli odoriferi. Catone, quel 492 1, 27| fa el musico che insegna ballare alla gioventù: prima sussequita 493 3, 18| trastullarsi co' calculi e fargli balzellare sopra l'acque e a maraviglia 494 3, 18| mamme, in collo per sua bambina. Così molti simili essempli 495 2, 25| se 'l vento preme questa banda, tu in quell'altra osta 496 3, 20| colonne con vari capitelli e base inusitate, e collega'vi 497 2, 4| qualche sola curazione forse basterà.~ 498 3, 4| mortali e posterità, non mi basterebbe el ; tanta copia d'ottimi 499 2, 19| dispiacere a' buoni e a' savi. Bastici tanto acquistar fama e asseguir 500 3, 18| recrearsi. Ma questi per ora bastino a quanto intendiamo.~


34-basti | batta-decim | decli-figli | figur-iudic | iudiz-ostri | ottav-rasse | ratto-strac | strad-zoppo

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