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Leon Battista Alberti
Profugiorum ab aerumna Libri III

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO II.
      • -2-
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-2-

 

Così disse Agnolo a noi; e poi si volse a que' due publici e mandònnegli a' superiori magistrati con buona scusa. E voltossi a Niccola, e sorrise e disse: - Dove eravate voi addritti? Forse ad essercizio, che? Ben fate. L'essercizio e la sobrietà, due cose ottime, conservano la sanità, mantengono la gioventù, producono la vita. E questi be' soli c'invitano a godere questa amenità di questi nostri prospetti lietissimi. Vorrebbesi testé, Battista, esser laggiù a quel nostro Gangalandi co' cani, o alle colline o a' piani, ed essercitarsi qualche ora, e poi ridursi agli studi delle lettere e a filosofia come è tua usanza, Battista. Ma se vi pare, Niccola, e se voi siete oziosi, passeggiamo per insino a' Servi. Gireremo da S. Marco, e restituiremoci qui. Piacevi? - Questo disse Agnolo.

 




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