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Leon Battista Alberti Profugiorum ab aerumna Libri III IntraText CT - Lettura del testo |
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Ad uno che volea fuggire la patria e irne in essilio, disse Socrate: «Più tosto, per mio consiglio, fuggi questa morosità dell'animo tuo, qual fa che dovunque tu sia abbi te non bene». Voglionsi adunque in prima deporre queste affezioni e adempimenti d'ogni suo diletto, qual cose son radici e capo di tante nostre ansietà e tormenti. Deporremole consigliandoci col vero e ubbidendo alla ragione. Queste a te mostreranno onde tu possa riconoscere le volontà e instituti di chi tu ami essere da natura volubile e inconstante; e mostrerannoti gli animi di chi ti si porge amico essere iunti a benivolenza teco solo tanto quanto fra voi durerà quel vincolo quale vi strinse ad amarvi insieme. Ché se vi collegò a tanta coniunzione qualche utilità o qualche gratissima ragione di convivervi insieme con festa e sollazzo, non voglio ti persuada avere la fortuna tra voi sempre equabile e secunda. Né dubitare, a te succederanno e' tempi tali quali per sua usanza e natura sino a questo dì succedereno a te e agli altri mortali. E tu riconoscilo quanto d'ora in ora e' furono vari e mutabili. Onde conoscerai che queste tue fortune, questo fiore e grazia di vostra età e forma, quando che sia, voleranno fra le cose perdute e spente. |
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