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Succede ancora che non raro per
esser troppo indulgenti a' nostri errori, induciamo a noi stessi gravezza e
acerbità, e duolci se altri forse non si ritiene di narrare e predicare quello
che noi non ci contenemmo dire o fare con poca ragione e precipitata volontà.
Se quel ch'altri referisce di te non è bello, incolpane te che a lui desti
materia e istoria di così ragionarne, e inculpane chi prima errò, non chi ora
dice el vero. Sentenza d'Agamenon presso di Euripide poeta tragico: tu che
ardisti peccare, bisogna sostegni coll'animo non turbato molte cose ingrate.
Aggiugni a questo che spesso la troppa cupidità d'essere lodato e il troppo
studio di vedersi onorato e riputato, sta pieno di gravissima perturbazione. E
certo bisogna qui non dimenticarci quel che e' prudenti dicono, che il volere
piacere a molti non è altro che un volere dispiacere a' buoni e a' savi.
Bastici tanto acquistar fama e asseguir gloria fra el vulgo con nostre fatiche
e vigilie quanto intendiamo per noi essere satisfatto a' nostri ozii, e quanto
conosciamo che chi ci loda e stima invero può affermarci iusti e temperanti e
virtuosi. E de' biasimi e favoleggiamenti qual forse venissero in nostro
detrimento da' nostri emuli, invidi e inimici, vorrebbesi potere essere di
tanta maturità che noi statuissimo in noi uno animo qual più curasse essere in
sé e buono e dotto che parere apresso degli altri. Dicono che all'uomo savio la
coscienza sua è un grande celeberrimo teatro. Né cerca l'uom savio altri
arbitri di suo vita e fatti che sé stessi. E aggiugneva Bion filosofo a queste
sentenze che all'uomo perfetto in virtù era dovuto udire e' detti altrui verso
di sé iniuriosi, non con altro fronte e stomaco che se si recitasse una
commedia in scena. E vorrebbesi, non niego, come e' dicono, dall'infestazione
degli inimici imparar mansuetudine per sapere poi viver lieto e iocondo co'
buoni amici. E certo quando e' sia opera d'animo forte più el sofferire con
mente equabile e non commossa e' detti acerbi d'altrui, che con animo turbato
vendicarsi, lodere' io chi in questo frenasse sé stessi e moderassi gl'impeti e
movimenti dell'animo suo. Ma poi che oggi così si vive come dicea quel poeta
comico: lupo è l'uno uomo all'altro, - forse bisogna contro alle offese e
sentirle e refutarle e vendicarle.
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