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Simile faremo e noi. Se forse al
tutto deliberiamo satisfare a' nostri sdegni, provederemo col maturo consiglio
quel che bisogni, aspetteremo con sofferenza quel che attagli, useremo non
stizza, non subitezza, ma virilità e fermezza d'animo dove e quando così ci si
presti luogo e tempo a satisfarci; e in ogni nostro discurso escluderemo ogni
fretta e ardore di volontà. Mai venne tardi quel frutto qual venne in tempo; e
persino alle pine, frutto durissimo e tardissimo, hanno suo tempo e maturità. E
piacciati bene sperare delle voglie tue quando elle sono giuste. Favoreggiano
e' cieli alle iuste imprese. In questo mezzo seda te stessi, e non aggiugnere
al tuo dolore nuovo stimolo e cruccio; ma ripensa una e un'altra volta quanto
e' sia necessario teco statuire tanta impresa. Ciò che tu potevi restare e
ricusare di fare, questo fu non necessario. Ma tu forse stimi questa offesa, e
misurila col viver tuo, e pesila co' tuoi costumi. Oh cosa dolce el viver
nostro, se tutti e' mortali fossero e buoni e simili a te! Ma forse tu
argumenti così: questo mai feci io, né questo fare' io. Non torresti el suo
capro a Dameta, né Dameta torrebbe el bracco ad Atteone, né Atteone torrebbe a
Platone que' libri pittagorici tanto pregiati. Trahit sua quemque voluptas. E molto più la necessità, e non meno la natura e consuetudine del vivere
alletta e tira e' nostri animi a vari costumi e vita. Ma non ci stendiamo.
Vuolsi tanto diminuire alla ricevuta offesa quanto a chi offese s'aggiunse o
ragione o condizione di così farti e così trattarti. Era Codro povero; però
tolse a Crasso. Era M. Celio formosissimo; però accedette a quegli amori di
quella Clodia. E simile, in questo comparare e accogliere tutti e' calculi,
forse t'occorrerà che l'offesa ti si presenterà maggiore fatta in quel tempo,
fatta in quel luogo, fatta da costui quale tu amavi e di dì in dì obligavi ad
amarti con assiduo beneficio e grazia. Non insistere quivi, però che ogni tempo
è alieno, e in ogni luogo è indegno d'usarvi iniustizia. E se cosa niuna, come
si dice, a noi sta acerba se non quanto la stimiamo, né stanno e' tuoi
incommodi posti nella stultizia altrui, ma seggono in la tua opinione, a lui
qual fu incontinente e immoderato se ne aggradi el biasimo non a te s'aggravi
el dolore. E scopertasi occasione di vendicarti, qual sarà maggiore vendetta
che adducerlo a pentersi d'avere offeso chi e' non dovea? Questa vendetta fie
più facile essequirla col beneficare chi t'è iniquo che col superchiarlo
d'offese. E sarà beneficio gratissimo e laude prestantissima donar questa nuova
grazia alla amicizia antiqua; e sarà officio d'animo degno d'imperio con questo
rarissimo beneficio fundare nuova benevolenza. Ma qualunque siano e' tuoi pensieri,
tanto ti rammento che in ogni tuo deliberare e statuire tua impresa, mai acceda
dove la perturbazione t'alletta; ma come chi navica, se 'l vento preme questa
banda, tu in quell'altra osta e offirmati. Non favoreggiar sempre alla causa
tua, ma confirma teco ogni ragione e scusa di chi ti spiacque. Così seguiranno
tuo corsi in vita, sopra e' flutti e tempesta del vivere, equabili e
sicurissimi.
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