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Leon Battista Alberti Profugiorum ab aerumna Libri III IntraText CT - Lettura del testo |
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Queste sino a qui furono parole d'Agnolo. Adunque Niccola gli rispuose, e disse: - E' nostri ragionamenti non erano tali che questi vostri non siano accommodatissimi. E se io bene scorgo l'animo qui di Battista, niuna cosa gli può venire tanto grata e accetta quanto udirvi e ragionare e disputare di cose dotte e degne. E affermovi questo, lui vi porta riverenza, e àmavi quanto merita la virtù e l'autorità vostra. E riferiscovi quel ch'io intesi spesso da lui, che due soli uomini gli paiono ornamento della patria nostra, padri del senato e veri moderatori della Repubblica: l'uno si è Giannozzo degli Alberti suo, uomo tale per certo quale e' lo espresse in quel suo terzo libro De Familia, buono uomo e umanissimo vecchio; l'altro siete voi, quale e' compari a Giannozzo in ogni lode. Voi d'età maggiori in senato, d'autorità primi, d'integrità soli. Se a Giannozzo fusse molta cognizione di lettere, direi: qual due uomini altrove si troverebbono o sì compiuti d'ogni pregio, o sì insieme simili in ogni laude? Voglio inferire che a Battista, qual sempre v'appella padre, e védevi e odevi con avidità e volentieri, e' vostri ragionamenti saranno, come e' sono a me, accettissimi e gratissimi. |
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