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Leon Battista Alberti
Profugiorum ab aerumna Libri III

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO I.
      • -5-
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-5-

 

Adunque in le cose prospere e in le cose avverse troviamo che gli uomini possono in se stessi quello che molti niegano potersi. E meravigliomi del giudicio loro s'egli stimano non potersi moderare le nostre volontà e appetiti in queste cose caduce e fragili, quando e' vedono che chi non abandoni se stessi, può contro alle cose gravissime e durissime più quasi che la natura non li richiede. Quanti sono che soffersono estremi cruciati e intollerabili dolori con animo invitto e fortissimo! E chi non sa che in noi, moderati gli appetiti e frenate le volontà, nulla resta donde ne insurga alcuna perturbazione? Potranno adunque gli uomini le cose da natura acerbissime e molestissime, e non potranno le cose facili e paratissime? Muzio Scevola pose la mano in mezzo el fuoco, e Pompeo vi pose el dito; e molti altri raccolti da Valerio istorico si vede poterono, e dove e quanto a loro non dispiacque, esser constanti ed erti contro non solo a movimenti lievi dell'animo ma e contro a gravi dolori.




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