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Dante Alighieri
Rime

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  • RIME DUBBIE.
    • LVII. Già non m'agenza, Chiaro, il dimandare (A Chiaro Davanzati).
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LVII. Già non m'agenza, Chiaro, il dimandare (A Chiaro Davanzati).

 

         Già non m'agenza, Chiaro, il dimandare,
Ma' che m'agenza amare e non cherere,
Ché nullo uom deve sua donna pregare
Di cosa che può lei danno tenere;

         ma desïoso nel desïo stare
D'ora d'amore, e in ciò mai permanere,
Ché lo desïo fa l'uomo migliorare,
Che 'l più malvagio isforza di valere.

         E quel che viene in su la dilettanza
è di valer non mai sì desïoso:
Perciò in cherir non fermo mia speranza.

         Ciò prova augel che più canta amoroso:
Se vien che compia la sua disïanza,
Fi' del cantar che sembra altrui noioso.

 




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