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Dante Alighieri
Rime

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  • RIME DUBBIE.
    • LXX. Io non domando, Amore.
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LXX. Io non domando, Amore.

 

         Io non domando, Amore,
Fuor che potere il tuo piacer gradire,
Così t'amo seguire in ciascun tempo,
Dolce il mio signore.

         Eo son in ciascun tempo ugual d'amare
Quella donna gentile
Che mi mostrasti, Amor, subitamente,
Un giorno che m'entrò sì ne la mente
La sua sembianza umile,
Veggendo te ne' suoi begli occhi stare,
Che dilettare il core
Da poi non s'è voluto in altra cosa
Fuor che 'n quella amorosa
Vista ch'io vidi rimembrar tuttore.

         Questa membranza, Amor, tanto mi piace,
E sì l'ho imaginata,
Ch'io veggio sempre quel ch'io vidi allora;
Ma dir non lo poria, tanto m'accora
Che sol mi s'è posata
Entro a la mente: però mi do pace
Che 'l verace colore
Chiarir non si poria per mie parole.
Amor, come si vole
Dil tu per me 'v'io son servitore.

         Ben deggio sempre, Amore,
Rendere a te onor, poi che desire
Mi desti d'ubidire
A quella donna, ch'è di tal valore.

 




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