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Dante Alighieri
Rime

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  • RIME DUBBIE.
    • LXXVIII. Non piango tanto il non poter vedere.
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LXXVIII. Non piango tanto il non poter vedere.

 

        «Non piango tanto il non poter vedere
Quella che di mia vita era nutrice,
Quanto per tema non sia sdegnatrice
Di mia dimora, ch'è contra volere,

         pensando che ciascun om de' savere
Che mal pittura sta senza vernice,
Ché no ha stabilità»: così mi dice
Lo cor c'ha perso lo su' bel piacere.

         Sì che 'n questo pensando si conduce
La vita a morte, e spesso la richiama
Dicendo: «Sola tu sei la mia luce».

         Sentendo ciò, quello spirito ch'ama
Vien con conforto e dice: «Sempre duce
Fia del tu' amor quella che 'l tu' cor brama».

 




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