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Dante Alighieri
Rime

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  • RIME DUBBIE.
    • LXXVII. De' tuoi begli occhi un molto acuto strale.
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LXXVII. De' tuoi begli occhi un molto acuto strale.

 

         De' tuoi begli occhi un molto acuto strale
M'è nel cor fitto, e oltre più d'un'oncia,
Sì che mi fora meglio ogni altro male,
Secondo ch'Amor dentro mi rinoncia.

         Oimè, perché venisti così acconcia
Lo dì ch'i' ebbi quel colpo mortale,
Che vita e ogni stato mi disconcia,
E per campar nulla cosa mi vale?

         I' ti scontrai per quel che nel cor porto,
E perché mai de la tua dolce vista
Non fosse allegra l'anima mia trista.

         Che se quella pietà ch'amor racquista
Per lei senza veder non s'ha conforto,
E i' ho perduto questo, ond'io son morto.

 




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