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Giovanni Pascoli
Myricae

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  • 21. TRISTEZZE.
    • XVIII. La baia tranquilla.
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XVIII. La baia tranquilla.

 

Getta l’ancora, amor mio:

non un’onda in questa baia.

Quale assiduo sciacquìo

fanno l’acque tra la ghiaia!

 

Vien dal lido solatìo,

vien di là dalla giuncaia,

lungo vien come un addio,

un cantar di marinaia.

 

Tra le vetrici e gli ontani

vedi un fiume luccicare;

 

uno stormo di gabbiani

nel turchino biancheggiare;

e sul poggio, più lontani,

i cipressi neri stare.

 

Mare ! mare!

dolce là, dal poggio azzurro,

il tuo urlo e il tuo sussurro.

 

 




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