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Giovanni Pascoli
Myricae

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  • 28. ALBERI E FIORI.
    • IX. Il castagno. (a Francesco Pellegrini).
      • 2.
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2.

 

E qualche cosa già nell’aspro cardo

chiuso ascondevi, come l’avo buono

che nell’irsuta mano cela un tardo

facile dono.

 

Ai primi freddi, quando il buon villano

rinumerò tutti i suoi bimbi al fuoco;

e con lui lungamente il tramontano

brontolò roco;

 

e tu quei cardi, in mezzo alle procelle,

spargesti sopra l’erica ingiallita,

e li schiudevi per pietà di quelle

povere dita

 

Tutti spargesti i cardi irti e le fronde

fragili, e tutto portò via festante

la grama turba. Nudo con le monde

rame, o gigante,

 

stavi, e vedevi tu la vite e il melo

vestiti d’oro e porpora al riflesso

già delle nevi, e per lo scialbo cielo

nero il cipresso.

 




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