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Giovanni Pascoli Myricae IntraText CT - Lettura del testo |
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X. Sera festiva.O mamma, o mammina, hai stirato la nuova camicia di lino ? Non c’era laggiù tra il bucato, sul bossolo o sul biancospino. Su gli occhi tu tieni le mani. . . Perché? non lo sai che domani ... ? din don dan, din don dan.
Si parlano i bianchi villaggi cantando in un lume di rosa: dall’ombra de’ monti selvaggi si sente una romba festosa.
Tu tieni a gli orecchi le mani... tu piangi; ed è festa domani. . din don dan, din don dan.
Tu pensi . . . oh! ricordo: la pieve . . . quanti anni ora sono ? una sera . . il bimbo era freddo, di neve; il bimbo era bianco, di cera: allora sonò la campana (perché non pareva lontana ?) din don dan, din don dan.
Sonavano a festa, come ora, per l’angiolo; il nuovo angioletto nel cielo volava a quell’ora; ma tu lo volevi al tuo petto, con noi, nella piccola zana: gridavi; e lassù la campana. . . din don dan, din don dan.
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