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Giovanni Pascoli
Canti di Castelvecchio

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    • 22. FOGLIE MORTE.
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22. FOGLIE MORTE.

 

Oh! che già il vento volta

e porta via le pioggie!

Dentro la quercia folta

ruma le foglie roggie

che si staccano, e fru...

partono; un branco ad ogni

soffio che l'avviluppi.

Par che la quercia sogni

ora, gemendo, i gruppi

del novembre che fu.

Volano come uccelli,

morte nel bel sereno:

picchiano nei ramelli

del roseo pesco, pieno

de' suoi cuccoli già.

E il roseo pesco oscilla

pieno di morte foglie:

quale s'appende e prilla,

quale da lui si toglie

con un sibilo, e va.

Ma quelle foglie morte

che il vento, come roccia,

spazza, non già di morte

parlano ai fiori in boccia,

ma sussurrano: - Orsù!

Dentro ogni cocco all'uscio

vedo dei gialli ugnoli:

tu che costì nel guscio

di più covar ti duoli,

che ti pèriti più?

Fuori le alucce pure,

tu che costì sei vivo!

Il vento ruglia... eppure

esso non è cattivo.

Ruglia, brontola: ma...

contende a noi! Ché tutto

vuol che sia mondo l'orto

pei nuovi fiori, e il brutto,

il secco, il vecchio, il morto,

vuol che netti di qua.

Noi c'indugiammo dove

nascemmo, un po', ma era

per ricoprir le nuove

gemme di primavera... -

Così dicono, e fru...

partono, ad un rabbuffo

più stridulo e più forte.

E tra un voletto e un tuffo

vanno le foglie morte,

e non tornano più.

 

 




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