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Giovanni Pascoli
Canti di Castelvecchio

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    • 26. FANCIULLO MENDICO.
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26. FANCIULLO MENDICO.

 

Ho nel cuore la mesta parola

d'un bimbo ch'all'uscio mi viene.

Una lagrima sparsi, una sola,

per tante sue povere pene;

e pur quella pensai che vanisse

negl'ispidi riccioli ignota:

egli alzò le pupille sue fisse,

sentendosi molle la gota.

E io, quasi chiedendo perdono,

gli tersi la stilla smarrita,

con un bacio, e ponevo il mio dono

tra quelle sue povere dita.

Ed allora ne intesi nel cuore

la voce che ancora vi sta:

Non li voglio: non voglio, signore,

che scemi le vostra pietà.

E quand'egli già fuor del cancello

riprese il solingo sentiero,

io sentii, che, il suo grave fardello,

godeva a portarselo intiero:

e chiamava sua madre, che sorta

pareva da nebbie lontane,

a vederlo; poi ch'erano, morta

lei, morta! ma lui senza pane.

 





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