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Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio IntraText CT - Lettura del testo |
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(non sai dove), in questa gran pace là, dei sanguini e delle acace; t'ho presa - perdona, usignolo - ch'io canto tra me, solo solo, un lontano fischio di treno... Chi passa, al morire del giorno, ch'ode un fischio lungo laggiù verso quello che non è più. l'odore di mesi-di-maggio di sua madre e d'una fanciulla. Poi fatto silenzio, pian piano, nella nota mia, che t'ho presa, campanello della sua chiesa. si trova con quello che c'era, .......................................... Chi sono? Non chiederlo. Io piango, ma di notte, perch'ho vergogna. O alato, io qui vivo nel fango. Sono un gramo rospo che sogna.
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