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Giovanni Pascoli
Canti di Castelvecchio

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    • 49. LA MIA MALATTIA.
      • II.
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II.

 

Quelle sere, Maria non, come suole,

pregava al mio guanciale, co' suoi lenti

bisbigli, con le sue dolci parole:

dolci parole dette per gli assenti

al buon Gesù, dette per me: preghiere

perché in pace riposi e m'addormenti.

Prega, e vuol ch'io ripeta. Quelle sere,

nulla, o diceva: «Dormi, ch'hai la voce

debole; è meglio ora per te tacere,

dormire; fatti il segno della croce».

 




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