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Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio IntraText CT - Lettura del testo |
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è in cucina, sola e selvaggia. tanti rami appesi alla staggia. Fa un giro con gli occhi, e bel bello ritorna a guardarsi il pannello. Non c'è nulla ch'essa conosca. che d'un tratto ronza ad un vetro; che rende la pentola al fuoco. È sparito, per venir dopo: fa già l'acqua qualche sonaglio... che s'arrampica su su su; che tra i faggi piccolo e nero Ma il suo campanaccio si sente È forse anco un'ora di giorno. C'è nell'aria un fiocco di luna. per una di queste serate! La ragazza guarda, e non sente più il campano che a quando a quando. che a' suoi piedi cade scrosciando; se forse non glielo nasconde la brezza che scuote le fronde; che, tacendo passero e cincia, solo solo con l'assiuolo ch'ha fine su l'alba, alla squilla, nel cielo, della tottavilla.
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