Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giovanni Pascoli
Canti di Castelvecchio

IntraText CT - Lettura del testo

    • 55. LA SERVETTA DI MONTE.
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

55. LA SERVETTA DI MONTE.

 

Sono usciti tutti. La serva

è in cucina, sola e selvaggia.

In un canto siede ed osserva

tanti rami appesi alla staggia.

Fa un giro con gli occhi, e bel bello

ritorna a guardarsi il pannello.

Non c'è nulla ch'essa conosca.

Tutto pende tacito e tetro.

E non ode che qualche mosca

che d'un tratto ronza ad un vetro;

non ode che il croccolìo roco

che rende la pentola al fuoco.

Il musino aguzzo del topo

è apparito ad uno spiraglio.

È sparito, per venir dopo:

fa già l'acqua qualche sonaglio...

Lontano lontano lontano

si sente sonare un campano.

È un muletto per il sentiero,

che s'arrampica su su su;

che tra i faggi piccolo e nero

si vede e non si vede più.

Ma il suo campanaccio si sente

sonare continuamente.

È forse anco un'ora di giorno.

C'è nell'aria un fiocco di luna.

Come è dolce questo ritorno

nella sera che non imbruna!

per una di queste serate!

tra tanto odorino d'estate!

La ragazza guarda, e non sente

più il campano che a quando a quando.

Glielo vela forse il torrente

che a' suoi piedi cade scrosciando;

se forse non glielo nasconde

la brezza che scuote le fronde;

od il canto dell'usignolo

che, tacendo passero e cincia,

solo solo con l'assiuolo

la sua lunga veglia comincia,

ch'ha fine su l'alba, alla squilla,

nel cielo, della tottavilla.

 





Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License