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Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio IntraText CT - Lettura del testo |
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56. ADDIO!
Dunque, rondini rondini, addio!
Dunque andate, dunque ci lasciate per paesi tanto a noi lontani. Appassisce l'orto: i miei gerani più non hanno che i becchi di gru.
Dunque, rondini rondini, addio!
Il rosaio qui non fa più rose. Lungo il Nilo voi le rivedrete. della Khala, dentro le ulivete del solingo Achilleo di Corfù.
Oh! se, rondini rondini, anch'io...
su quest'albe, dalle vostre altane, quando ascolto voi parlar tra voi nella vostra lingua di gitane,
Oh! se, rondini rondini, anch'io...
O son forse gli ultimi consigli Rampicati stanno al muro i figli che al lor nido con un grido solo
Dunque, rondini rondini, addio!
Non saranno quelle che le case han murato questo marzo scorso, strisceranno sopra il Rio dell'Orso, che rugliava, e non mormora più.
Dunque, rondini rondini, addio!
Ma saranno pur gli stessi voli; ma saranno pur gli stessi gridi; quella gioia, per gli stessi soli; quell'amore, negli stessi nidi; risarà tutto quello che fu.
Oh! se, rondini rondini, anch'io...
io li avessi quattro rondinotti dentro questo nido mio di sassi! ch'io vegliassi nelle dolci notti, che in un mesto giorno abbandonassi
Oh! se, rondini rondini, anch'io...
ritrovando l'alba del mio giorno, rimurassi sempre il mio lavoro, ricantassi sempre il mio ritorno,
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