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Giovanni Pascoli
Canti di Castelvecchio

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  • RITORNO A SAN MAURO.
    • 60. LE RANE.
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RITORNO A SAN MAURO.

 

60. LE RANE.

 

Ho visto inondata di rosso

la terra dal fior di trifoglio;

ho visto nel soffice fosso

le siepi di pruno in rigoglio;

e i pioppi a mezz'aria man mano

distendere un penero verde

lunghesso la via che si perde

lontano.

Qual è questa via senza fine

che all'alba è sì tremula d'ali?

chi chiamano le canapine

coi lunghi lor gemiti uguali?

Tra i rami giallicci del moro

chi squilla il suo tinnulo invito?

chi svolge dal cielo i gomitoli

d'oro?

Io sento gracchiare le rane

dai borri dell'acque piovane

nell'umida serenità.

E fanno nel lume sereno

lo strepere nero d'un treno

che va...

Un sufolo suona, un gorgoglio

soave, solingo, senz'eco.

Tra campi di rosso trifoglio,

tra campi di giallo fiengreco,

mi trovo; mi trovo in un piano

che albeggia, tra il verde, di chiese;

mi trovo nel dolce paese

lontano.

Per l'aria, mi giungono voci

con una sonorità stanca.

Da siepi, lunghe ombre di croci

si stendono su la via bianca.

Notando nel cielo di rosa

mi arriva un ronzìo di campane,

che dice: Ritorna! Rimane!

Riposa!

E sento nel lume sereno

lo strepere nero del treno

che non s'allontana, e che va

cercando, cercando mai sempre

ciò che non è mai, ciò che sempre

sarà...

 




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