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Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio IntraText CT - Lettura del testo |
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lontana... Che strepito! È un treno là, se non è il fiume che corre. di bronzo, me chiese; sì, quando nell'oscurità. Il treno s'appressa... Già sento là, se non è l'urlo del vento. E un'altra, ed un'altra. - Non essa m'annunzia che giunge? - io domando. - Quest'altra! - Ed il treno s'appressa nell'oscurità. Sei tu che ritorni. Tra poco sul mostro dagli occhi di fuoco. Hai freddo? paura? C'è un tetto, c'è un cuore, c'è il cuore che t'ama Già il treno rallenta, trabalza, sta... Mia giovinezza, t'attendo! nell'oscurità... la tromba e la romba che corre. Quel flebile suono è del vento, quel labile tuono è del fiume. È il fiume ed è il vento, so bene, che vengono vengono, intendo, così come all'anima viene, ciò che se ne va.
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