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Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio IntraText CT - Lettura del testo |
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II.la lampada, forse, che a cena raduna; che sboccia sul bianco, e serena su l'ampia tovaglia sta, luna su prato di neve; e arride al giocondo convito; poi cenna, d'un tratto, ad un piccolo dito, là, nero tuttor della penna che corre e che beve: ma lascia nell'ombra, alla mensa, la madre, nel tempo ch'esplora la figlia più grande che pensa guardando il mio raggio d'aurora: rapita nell'aurea mia fiamma non sente lo sguardo tuo vano; già fugge, è già, povera mamma, lontano!
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