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Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio IntraText CT - Lettura del testo |
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43. L'IMBRUNIRE.
Cielo e Terra dicono qualcosa l'uno all'altro nella dolce sera. Una stella nell'aria di rosa, un lumino nell'oscurità. I Terreni parlano ai Celesti, quando, o Terra, ridiventi nera; quando sembra che l'ora s'arresti, nell'attesa di ciò che sarà. Tre pianeti su l'azzurro gorgo, tre finestre lungo il fiume oscuro; sette case nel tacito borgo, sette Pleiadi un poco più su. Case nere: bianche gallinelle! Case sparse: Sirio, Algol, Arturo! Una stella od un gruppo di stelle per ogni uomo o per ogni tribù. Quelle case sono ognuna un mondo con la fiamma dentro, che traspare; e c'è dentro un tumulto giocondo che non s'ode a due passi di là. E tra i mondi, come un grigio velo, erra il fumo d'ogni focolare. La Via Lattea s'esala nel cielo, per la tremola serenità.
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