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Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio IntraText CT - Lettura del testo |
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V.Il lume inquieto ora salta guizzando, ora crepita e scende: s'è spento. Quiete più alta. Nell'ombra già rara, già scialba traverso le immobili tende si sfuma la nebbia dell'alba. Il fiore improvviso, non sorto da seme, non retto da stelo... svanito! Non nato, non morto: svanito nell'alito chiaro dell'alba! svanito dal cielo notturno del sogno! - Cantarono i galli, rabbrividì l'aria, s'empì di scalpicci la via; da lungi squillò solitaria la voce dell'Avemaria.
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