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Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio IntraText CT - Lettura del testo |
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II.Ma in tanto che, ombrato da un velo, nell'acqua il lavoro suo fiotta, tra l'urto dei cirri del cielo s'è rotta la tenue gugliata. Egli alza la testa. Il suo filo s'è rotto; e si sente dai tufi, dall'inaccessibile asilo dei gufi, la morte che fiata. E piccolo il sole che muore, gli appare traverso la cruna dell'ago. Egli dice nel cuore: - Ti lodo, Fortuna!
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