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Giovanni Pascoli
Poemi del Risorgimento

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  • Inno a Roma.
    • L'ASCIA.
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L'ASCIA.

 

Roma

purificata balzò su dal solco

rosso di sangue, ché alla Terra Madre

consacrò l'ascia onde l'avea ferita,

onde l'avrebbe per le genti tutte

ferita ancora. O ascia, in ogni plaga

ti dedicò, per questa grande Italia,

ti seminò, ti sotterrò nel mondo.

Tu sotto i templi e sotto l'are e sotto

gli anfiteatri semiruinati

ti trovi e sotto l'ardue terme, infrante

presso le nubi. Te nel cor le sponde

sentirono del Reno e del Danubio,

t'ebbero le foreste invïolate

e le sabbie arse che il leon sue rugge.

Tu sei presso le moli, ove sepolti

sono i giganti; sotto gli occhi fissi

eternamente della muta Sfinge;

tu sotto accampamenti che nessuno

più moverà. Tu scalpellasti i massi

per le infinite pompe del trionfo.

E per te l'Arco trionfal si prese

l'arco del cielo, e sulle vie la Gloria

aprì tra due colonne le sue porte

senza battenti.

 




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