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Giovanni Pascoli
Poemi del Risorgimento

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  • Inno a Roma.
    • IL NOME CELESTE.
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IL NOME CELESTE.

 

Aprile

era vicino, era, con lui, vicino

il natale della città morta.

E di narcissi dalla chioma d'oro,

di crochi dagli stami d'oro rise

la solitudine, e dalle rovine

dei templi il rosso smìlace comparve;

e le vïole al fonte di Iuturna,

caste, s'abbeveravano, e gli sparsi

ruderi si gremìano di giacinti;

e tutti i bronchi e pruni aspri, nel Foro

Romano, in cima avevano una rosa,

e sopra i marmi antichi era l'antica

porpora. Per nessuno, dal sepolcro,

dal suo sepolcro, ch'era anch'esso infranto,

spargea, versava senza fine al cielo,

nel tempo dolce ch'è il suo tempo, i fiori

che sono suoi, quella che in cielo è Flora.

 




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