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Giovanni Pascoli
Poemi del Risorgimento

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  • Inno a Roma.
    • LA LAMPADA INESTINGUIBILE.
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LA LAMPADA INESTINGUIBILE.

 

Ogni maceria gorgheggiava. I nidi

s'erano desti, delle rondinelle,

in fila sotto i capitelli neri.

E si vedean le macchie, e tremolando

splendean le cime delle selve, e i pini

alti sopra la vetta Pallantea.

Ed il pastore trasse fuori all'alba

la lampada e l'oppose al mattutino

vento. E il suo lume si sbatté, ma visse.

E vi soffiò con le selvaggie labbra,

e la tuffò nell'acqua d'una pozza;

ma il lume visse. Ed e' la rese ardente

al suo sepolcro e l'appendé dov'era,

e col suo masso chiuse la spelonca.

Dove ancor pende e raggia ancor la luce

su te, giovine eroe primo, che fosti

di tanta gloria e tanta lotta e tanto

dolore e amore la primizia santa.

Son tre millenni ch'ella dal sepolcro

veglia su Roma con l'eterna luce.

 




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