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Giovanni Pascoli
Poemi del Risorgimento

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  • Inno a Torino.
      • I.
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Inno a Torino.

 

I.

 

Toro divino ch'oltra due fiumane

giaci e, fiso nel gran murmure, guardi

l'Eridano, che passa e che rimane:

 

macro pascesti sotto i baluardi

donde i Titani si sporgean, le spine

dei rovi, un tempo, ed il salistio e i cardi!

 

Ti distendevi immenso sul confine

delle montagne, nella notte, attento

tra il fioccar bianco e le tormente alpine;

 

facesti il nerbo di cento anni in cento,

solo e rubesto, caute le pupille,

sbalzando al piano, corneggiando al vento,

 

Amavi l'ombra; amavi le tranquille

acque e verzure; eppure avesti in sorte

la guerra eterna, dai mille anni ai mille.

 

Passavi i fiumi baldo allora e forte,

cedevi passo passo, e insanguinato

col dosso all'Alpi combattevi a morte.

 

Da due nemici preso a volte in guato,

di qua di , volgevi tu d'un salto

a questo e quello il fiero capo armato.

 

Alfine come statua di basalto

tu ti piantasti quadro sulle sponde

Ticine, or pronto a rintuzzar l'assalto,

 

or volto verso il piano, oltre quell'onde,

verde, ove il tuo nemico, il tuo rivale,

erbe non sue pasceva e non sue fronde:

 

il collo in arco, a fronte bassa, male

pensando, e il sì nel fiero cuore e il no...

finché mugliasti, rauco, trionfale,

 

lungo; e l'Italia tutta ne sonò.

 




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