Repubblica Romana.
Comando civico del comune di San Mauro Nr- 34.
Cittadino
Governatore
A pronto riscontro
del vostro dispaccio d'oggi N. 573, col quale mi date comunicazione di altro
dispaccio del Cittadino Preside risguardante l'arruolamento di quel maggior
numero di militi di questa Compagnia Nazionale che volonterosi volessero
disporsi a marciare all'occorrenza; vi significo che io porrò in opera ogni
premura e fatica per giungere allo scopo; ma è duopo ch'io faccia alcune
riflessioni che desidero siano a cognizione del lodato Preside.
E primamente vi
faccio conoscere, che essendo questa compagnia composta nella maggior parte di
campagnuoli, sarà difficile poterli persuadere ad intraprendere una marcia;
d'altronde essendo questo paese in mezzo alla campagna, la quale, come è ben
noto, è assai avversa all'attuale governo per le perfide insinuazioni di malevoli;
è necessario sopratutto l'attività della Guardia Nazionale, massime in questi tempi
solenni, onde impedire reazioni e disordini, che purtroppo potrebbero
suscitarsi.
Il numero dei
militi, su cui possa contarsi per impedire e reprimere una reazione, si riduce
a poco, e quindi di questi non sarebbe prudenza a privarsene; poiché lasciando
il paese a difesa degli altri, non sarebbe difficile si mescolassero coi
reazionari, ed ai medesimi cedessero le armi come amici.
Io, ripeto, farò
dal canto mio quanto mi sarà possibile, ed assicurate il Preside di tutta la
mia energia.
Salute e
fratellanza.
S. Mauro, 3 maggio
1849
Il Capitano
Comandante Ruggero Pascoli.
Perdonino i buoni
amici e tutti i buoni, che leggeranno, l'insufficienza mia. E sopra tutti mi
perdoni il dolce spirito, che mi è sempre accanto, se non so corrispondere
degnamente alla sua fiducia. Ci metto tutta la mia buona volontà.
Maria Pascoli
Castelvecchio, 30
aprile 1913.
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