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Giovanni Pascoli
Poemi del Risorgimento

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  • Garibaldi fanciullo a Roma.
    • PEPIN.
      • I.
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Garibaldi fanciullo a Roma.

 

PEPIN.

 

I.

 

L'isola sacra, l'isola dei morti

aveano a poggia, piena d'asfodeli.

bianchi i morti, volti alla marina,

sui tumoleti, tendono le mani

al sole occiduo. Ora al chiaror dell'alba

v'erano voci di piombini e chiurli.

E la tartana lontanò. Ma il vento

batté la vela e sibilò nei fiocchi;

e sorse allora un mozzo biondo, il figlio

del padron vecchio, col grondante remo;

e stette a prua guardando muto il fiume,

l'Albula chiara, del color d'argilla;

a cui d'estate non mescean le pioggie,

non i ghiacciai, ma grandi opachi laghi,

sotterra, ignoti. E contro lui correva,

fremendo al sommo, il Tevere immortale.

Ma il vento salso avea seguito a volo

dal mar tirreno il marinar fanciullo,

e fischiò tra gli stragli e arruffò fresco

la lunga sua capellatura fulva.

 




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