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Giovanni Pascoli Poemi del Risorgimento IntraText CT - Lettura del testo |
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III.Gli esuli lontanare vedean quella gran nave. Egli, il profeta, stupì come sbocciasse a lui dall'anima una stella.
La stella illuminava le tre Rome; e una città che non avea che il nome.
Erano un atrio, i ruderi immortali, di questa. Antica su l'antica croce quetava l'aquila il rombar dell'ali...
Egli guardava... Ed esclamò con voce alta e profonda: - O gioventù latina, se non è il fonte, non sarà la foce.
Dio t'urla in cuore, o gioventù: Cammina! Ascendi il monte! Sosta sulla vetta! Snuda la spada e butta la guaina!
O gioia mattinale! uno in vedetta sul picco, mentre dormono i trecento sopra le foglie morte, nella stretta
dei monti, e in mezzo la bandiera al vento sibila e schiocca, ed egli ode lontane della città grida e rintocchi, attento...
«All'armi! all'armi!» Tra il tumulto immane passi la rossa schiera con la romba della sua corsa, e sopra le campane
squilli secura lieta alta, la tromba. -
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