Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giovanni Pascoli Poemi del Risorgimento IntraText CT - Lettura del testo |
|
|
V.Or tra gli smerghi e l'aquile marine è là, celato; e raro e breve il sole s'affaccia e getta, per vederlo, un raggio: ché brama il sole di veder quel pari a sé terrestre; ché anche il sole è solo. Guarda, e si cela. E non appena il giorno egli ha compiuto, subito nel buio precipita, né roseo s'indugia nella soave ora crepuscolare a consolare il cielo d'una blanda chiarità ampia che si muta in ombra, così, più dolce che la luce.
No: ch'egli, come il simile terrestre, precipita. Se non è dì, sia notte. E rare a notte vengono le stelle vergini, vengono all'Ignoto ignote, la Croce insieme e la Corona australi, per veder l'uomo che nella sua mano tenne il timone dell'opaca Terra e volle unico reggerla sul mare del rezzo eterno. Cercano le stelle quell'Orïone cacciator di fiere, armato d'oro, cercano quel nuovo divino pùgile Polluce.
Avea lottato, il Pùgile, con Dio! Avea ghermito una sua stella a Dio! Volea rapire una sua stella errante! la nera Terra! E l'altre stelle erranti già ne' lor pii crepuscoli il pianeta vedean, tremando, prigionier d'un uomo; vedeano rosso al placido orizzonte spuntare il globo, vario di grandi ombre, soffuso forse, ogni dì più, di sangue; nel cielo ancora ma non più del cielo. Empia e sicura al non tuo cielo, o Terra, montavi lentamente su.
|
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License |