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Giovanni Pascoli
Poemi del Risorgimento

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  • Garibaldi fanciullo a Roma.
    • PEPIN.
      • V.
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V.

 

Ed ei fuggì con nell'orecchio il rombo

del tempo antico, verso il fiume eterno;

e passò il fiume, e s'avviò soletto

per luoghi ignoti. Egli saliva il colle

del Dio che il grande cielo apre e lo chiude.

Udì strepito d'acque e salmodie

ché già cadea la sera. Ed una porta

gli era davanti, e domandò qual era.

- Di San Pancrazio. - Uscì. Vide una villa,

il marinaio, simile a un vascello,

grande, impietrito. Agli alberi suoi neri

venian da Roma strepitando i corvi.

Ed altre ville ai quattro venti, e neri

pini e cipressi cui sfiorava il sole.

Stette: un'immensa cupola in disparte

vegliava in alto. E Roma era ai suoi piedi.

Il giovinetto udì squillare intorno

tutte le squille e ne tremava il cielo:

ed un rintocco era tra lor più cupo.

Poi fu silenzio. - E apparvero le stelle. -

 


 




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