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Giovanni Pascoli
Poemi del Risorgimento

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  • A Taganrok.
    • IL CREDENTE.
      • I.
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I.

 

«O della sera giunti qui sui flutti,

la patria vive in un silenzio all'erta.

 

Pare la patria un'isola deserta,

con soltanto il gridìo dei cormorani.

 

Si parlano nel cavo delle mani

scrivendo il nome con le caute dita.

 

Presso un antico tempio è la lor vita:

ne son gli eredi ed i maestri e l'opre.

 

Ma il muschio al tempio non si sa se copre

i primi muri o l'ultima rovina.

 

Stanno in capanne d'erica e savina:

un lume brilla nella notte oscura.

 

Marre, squadre, il grembiule alla cintura:

vegliano muti fin che il gallo canti.

 

Noi tra il cielo e l'abisso, o naviganti,

possiam gettare al vento al mare un nome;

 

ed il vento urla e il mare sbalza, come

per afferrarlo, questo nome: Italia!»

 

Gridaron tutti: Italia! Italia! Italia!

Parve, in un canto, che un leon ruggisse...

 




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