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Giovanni Pascoli
Poemi del Risorgimento

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  • A Taganrok.
    • IL CREDENTE.
      • II.
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II.

 

Quegli guardò verso il ruggito; e disse:

«L'Italia è vinta, ora non v'è più guerra..

 

Ma non v'è pace. Cova ancor sotterra

nato dal fuoco il genitor del fuoco.

 

Annerisce sotterra a poco a poco:

ora si fredda perché poi più bruci.

 

Brilla la macchia qua e là di luci:

sono baracche in mezzo alle radure.

 

Vegliano i boscaioli: hanno la scure

tra i piedi, hanno la zappa, hanno la pala.

 

S'appoggia alla parete alta una scala.

Siedon su tronchi, verdi ancor, di querce.

 

La venderanno, la lor fosca merce,

allor che il sole tocchi la foresta.

 

Ma cantò il gallo, l'aquila s'è desta,

il toro muglia, è sorta già l'aurora.

 

È nato il sole, il sole è alto, è l'ora:

è sempre l'ora. ORA, fratelli, E SEMPRE.»

 

ORA - gridaron tutti a un tratto - E SEMPRE!

Sobbalzò il fulvo, le pupille fisse...

 




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