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Giovanni Pascoli Poemi del Risorgimento IntraText CT - Lettura del testo |
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II.Gli esuli intorno singultian pian piano. - Male ei gittò, ciò ch'è di Dio, la vita? Fu, come il bimbo ch'ha il suo pane in mano:
il pane e il pomo che sua madre, uscita, diede al fanciullo che mangiasse intanto: ed altri l'urta e fa ch'apra le dita.
O no, ma disse: «Eccomi afflitto, affranto! Per non peccare contro i miei fratelli, contro te pecco, che perdoni, o Santo!»
Ora il suo sangue grida ne' lavelli là della Torre. Un grido che si vede. O re, più brilla, quanto più cancelli!
Vendetta! Ogni uomo è diventato erede, Iacopo, tuo. L'Italia oggi t'adora, martire primo d'una nuova fede.
Furon le dita rosee d'un'aurora, con che scrivesti nella cella nera! La nuova Italia cominciò d'allora.
E cominciò d'allora la nuova Èra che rivedrà nell'avvenir profondo, con terra e cielo nella sua bandiera,
Roma al timone, placida, del mondo. -
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