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Giovanni Pascoli Poemi conviviali IntraText CT - Lettura del testo |
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XV. La procella.E sopra il flutto nove dì la nave corse sospinta dal remeggio alato, e notte e giorno, ché Odisseo due schiere dinumerò degl'incliti compagni; e l'una al sonno e l'altra era alla voga. Nel decimo l'aurora mattiniera a un lieve vento dispergea le rose. Ei dalla scassa l'albero d'abete levò, lo congegnò dentro la mastra, e con drizze di cuoio alzò la vela, ben torto, e saldi avvinse alle caviglie di prua gli stragli, ma di poppa i bracci. E il vento urtò la vela in mezzo, e il flutto rumoreggiava intorno alla carena. E legarono allora anche le scotte lungo la nave che correa veloce: e pose in mezzo un'anfora di vino Iro il pitocco, ed arrancando intorno lo ministrava ai marinai seduti; e sorse un riso. E nove dì sul flutto li resse in corsa il vento e il timoniere. Nel decimo tra nubi era l'aurora, e venne notte, ed una aspra procella tre quattro strappi fece nella vela; e il Laertiade ammainò la vela, e disse a tutti di gettarsi ai remi; ed essi curvi sopra sé di forza remigavano. E nove dì sbalzati eran dai flutti e da funesti venti. Infine i venti rappaciati e i flutti, sul far di sera, videro una spiaggia. A quella spinse il vecchio Eroe la nave, in un seno tranquillo come un letto. E domati da sonno e da stanchezza, dormian sul lido, ove batteva l'onda. Ma non dormiva egli, Odisseo, pur vinto dalla stanchezza. Ché pensava in cuore d'essere giunto all'isola di Circe: vedea la casa di pulite pietre, come in un sogno, e sorgere leoni lenti, e le rosse bocche allo sbadiglio aprire, e un poco già scodinzolare; e risonava il grande atrio del canto di tessitrice. Ora Odisseo parlava: Terpiade Femio, dormi? Odimi: il sogno dolce e dimenticato ecco io risogno! Era l'amore; ch'ora mi sommuove, come procella omai finita, il cuore. Diceva; e nella notte alta e serena dormiva il vento, e vi sorgea la falce, su macchie e selve, della bianca luna già presso al fine, e s'effondea l'olezzo di grandi aperti calici di fiori non mai veduti. Ed il gran mare ancora si ricordava, e con le lunghe ondate bianche di schiuma singhiozzava al lido.
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