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Giovanni Pascoli
Poemi conviviali

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  • ANTÌCLO.
      • II.
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II.

 

Era la donna amata, era la donna

lontana, accorsa, in quella ora di morte,

da molta ombra di monti, onda di mari:

sbalzò ciascuno quasi a porre il piede

su l'inverdita soglia della casa.

Ma tutti un cenno di Odisseo contenne:

Antìclo, no. Poi ch'era forte Antìclo,

sì, ma per forza; e non avea la gloria

loquace a cuore, ma la casa e l'orto

d'alberi lunghi e il solatìo vigneto

e la sua donna. E come udì la voce

della sua donna, egli sbalzò d'un tratto

su molta onda di mari, ombra di monti;

udì lei nelle stanze alte il telaio

spinger da sé, scendere l'ardue scale;

e schiuso il luminoso uscio chiamare

lui che la bocca aprì, tutta, e vi strinse

il grave pugno di Odisseo Cent'arte;

e sentì nella conca dell'orecchio

sibilar come raffica marina:

Helena! Helena! è la Morte, infante!

 

 




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