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Giovanni Pascoli
Poemi conviviali

IntraText CT - Lettura del testo

  • IL SONNO DI ODISSEO.
      • V.
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V.

 

E su la nave, nell'entrare il porto,

il peggio vinse: sciolsero i compagni

gli otri, e la furia ne fischiò dei venti:

la vela si svoltò, si sbatté, come

peplo, cui donna abbandonò disteso

ad inasprire sopra aereo picco:

ecco, e la nave lontanò dal porto;

e un giovinetto stava già nel porto,

poggiato all'asta dalla bronzea punta:

e il giovinetto sotto il glauco olivo

stava pensoso; ed un veloce cane

correva intorno a lui scodinzolando:

e il cane dalle volte irrequïete

sostò, con gli occhi all'infinito mare;

e com'ebbe le salse orme fiutate,

ululò dietro la fuggente nave:

Argo, il suo cane: ma non già l'udiva

tuffato il cuore d'Odisseo nel sonno.

 

 




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