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Giovanni Pascoli
Canzoni di re Enzio

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  • Sezione III.
    • LA CANZONE DELL’OLIFANTE.
      • III. Lo stormo.
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III. Lo stormo.

 

Ascolta il re: sobbalza come in sogno.

 

Sta l'arcivescovo alto sur un poggio.

Nero il cavallo, con la bava al morso.

Alza la mano, e chiama i Franchi a pruovo,

e dice a tutti un suo sermon divoto:

«Avete a fronte l'oste d'un re moro:

battaglia avrete in cui morire è buono:

chi sparge il sangue, in cielo è suo ricolto

Di sella i Franchi sono scesi al suolo;

a Dio mercede pregano in ginocchio.

«Per questa croce ch'Egli portò in collo,

io d'ogni colpa in nome suo vi assolvo».

AOI

 

 

«Oh! questo» Enzio re pensa, «non avviene

nel campo tuo, biondo e gentil fratello

Nell'altro, in vero, il vescovo d'Alzurro

passa sopra le schiere inginocchiate,

eretto passa sul destrier suo falbo,

benedicendo con la man di ferro,

a tutti colpa perdonando e pena...

«Quei tra le fiamme e voi tra i santi fiori

E frati bianchi con la croce rossa

vanno tra i cavalieri e tra i ribaldi,

dando a lor caute voci il cavo orecchio,

porgendo sulle lingue agli sfregiati

o filo d'erba o foglia d'oleastro...

«Ti do per penitenza: Uccidi

 

I Lancia sono intorno a re Manfredi.

«La gente aspetta di messer Currado

dicono: ma l'astrologo dal libro

pieno di stelle, dove egli ode assorto

lieve stridire i neri vipistrelli,

alza la testa, e grave dice: «È il punto».

E il re soggiunge: «Usciamo fuori a campo!

Due re son troppi per un regno solo».

E il figlio dello imperator di Roma

fa tre battaglie delle sue masnade,

e il nome : Soavia cavalieri.

Vanno con la nera aquila ondeggiante.

Cupo rimbomba sotto le lor péste

il ponte presso Benevento.

 

Enzio non ode rimbombare il ponte

di Benevento, non le tre battaglie

vede schierate e ferme alla Grandella.

Egli la lunga cantilena ascolta,

il re prigione, e vede Roncisvalle,

e vede anco Rollando il prode:

 

Biondo e gentile, lieto viso e chiaro,

la lancia in pugno, va sul buon cavallo.

La punta al cielo, il gonfalone è bianco,

la frangia d'or gli batte sulla mano.

Dice: «Baroni, andiam soave, al passo

AOI

 

Enzio non vede l'altro re che aringa

le tre battaglie al Prato delle rose,

e il nome : Mongioia cavalieri.

Egli la lunga cantilena ascolta,

il re prigione, e vede Roncisvalle,

e vede anco Ulivieri il savio:

 

Dice Ulivieri: «Io non vuo' dir parola.

Lasciate il corno pendere alla soga:

non verrà Carlo il magno a questa volta.

Dunque, baroni, fate vostra possa,

e cavalcate avanti voi di forza...»

Un grido s'alza intorno a lui: Mongioia!

AOI

 




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