11-condi | condo-gregg | gremb-panfo | papav-sempl | senil-zii
grassetto = Testo principale
Capitolo grigio = Testo di commento
1 1(3) | come lui (Teocrito, Id., 11).~ ~
2 | 125
3 | 126
4 | 129
5 | 15
6 | 150
7 | 155
8 | 168
9 | 174
10 | 23
11 9(15)| imitazione di OMERO, Iliade, 23, 263. Anche è serva, in 9, 546,
12 9(15)| VIRGILIO, Eneide, 5, 284; è data, come premio a Sergesto,
13 11(23)| VIRGILIO, Georgiche, 1, 291 sgg.~ ~
14 9(19)| Georgiche, 2, 458 sgg.; 1, 300 sgg. e altrove.~ ~
15 1(3) | musicalità solo quando (9, 315): ~ egli con sufolo molto
16 1(2) | periclytós (Odissea, 1, 325) comune all'altro aedo Demodoco (
17 9(15)| partorisce servitio: Eneide, 3 327. E c'è l'idea e la parola
18 1(2) | afferma di sé (ibidem 22, 347):~ Sono maestro a me io,
19 1(2) | nuova o più giovane (ibidem, 351 sg.):~ Poi che gli uomini
20 1(3) | epiteto dell'aoidós Femio (22, 376), Phémios il cui nome somiglia
21 9(16)| Eneide, 1 701 sgg. 705; 5, 391; 8, 411, 584.~ ~
22 | 4
23 | 41
24 9(16)| 701 sgg. 705; 5, 391; 8, 411, 584.~ ~
25 9(21)| VIRGILIO, ibidem, 2, 412 sgg.~ ~
26 9(19)| VIRGILIO, Georgiche, 2, 458 sgg.; 1, 300 sgg. e altrove.~ ~
27 1(3) | OMERO, Odissea, 8, 499; phaîne d'aoidén.~Badiamo
28 3(8) | piange su Ettore (II, 22, 510):~ Nudo, e sì che di vesti
29 1(2) | aedo Demodoco (ibidem 8, 521 e al.), e specialmente con
30 9(15)| 263. Anche è serva, in 9, 546, Licinna che diede al re
31 | 56
32 | 58
33 9(16)| sgg. 705; 5, 391; 8, 411, 584.~ ~
34 | 59
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38 9(16)| VIRGILIO, Eneide, 1 701 sgg. 705; 5, 391; 8, 411,
39 9(16)| VIRGILIO, Eneide, 1 701 sgg. 705; 5, 391; 8, 411, 584.~ ~
40 | 75
41 | 77
42 4 | o forse no, ché l'uno, abbagliando, ci distrae, e gli altri,
43 4 | Tu illumini la cosa, essi abbagliano gli occhi. Tu vuoi che si
44 15 | bello, ma il sonante e l'abbagliante. Oh! non cerco allora i
45 14 | L'ho già detto: se uno si abbandona alle delizie della campagna,
46 14 | in altre. Ma gl'italiani abbarbagliati per lo più dallo sfolgorio
47 20 | eterno, suo. I poeti hanno abbellito agli occhi, alla memoria,
48 3 | si corrono incontro, e si abbracciano e giocano.~Eppure è chi
49 4 | pensiero, ci trasporta nell'abisso della verità...~Oh! Non
50 16 | esse; sono i lettori tanto abituati ai misteri o gherminelle
51 8 | della ricchezza: egli voleva abolire la lotta tra le classi e
52 9 | proclamava. Era la sua poesia che aboliva la servitù, perché la servitù
53 1(3) | giova osservare, riguardo l'accecamento di Polifemo, mangiator d'
54 17 | più atta delle altre ad accecare, ad inebriare, a far delirare
55 19 | poco voglio; pur, molto: accendere~ io su le tombe mute la
56 1 | egli resta piccolo; noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare,
57 20 | uscì, lasciando in essa un accento, un raggio, un palpito nuovo,
58 2 | tutto si vedevano cataste accese per bruciare i morti». Il
59 17 | Ma poi ti sentiresti d'accettarla codesta gloriola? Sai com'
60 1(5) | Muse (bastava una) che l'accompagnano «la mal fida Con le destre
61 14 | contro i blocchi di marmo: ci accontentiamo di pulire e lustrare le
62 11 | pubblico, non pare che si accorga. Parla forte (ma non tanto!)
63 5 | D'essere vecchio uno si accorge sì, qualche volta, e allora
64 5 | essere, se fossero, non si accorgerebbero. D'essere vecchio uno si
65 11 | civili e sociali?~Senza accorgersene, se mai.~Si trova esso tra
66 11 | Così per la patria. Non ci accorgiamo di lei, se non nelle sue
67 2 | moltitudine d'uomini che accorre in un luogo; e descriveva
68 2(6) | ne crearono di nuove. Ciò accrebbe l'interesse drammatico del
69 9 | saranno mangiate, dà allec e aceto» . Tornava bene, mi pare,
70 5 | del farmaco nepenthès e ácholon, contro il dolore e l'ira,
71 19 | brivido~ che trema su l'acque,~ fa il sasso che in fondo
72 17 | via forse più diretta di acquistar fama, è di affermare e con
73 17 | modi è possibile, di averla acquistata30.» E altrove: «Rara è nel
74 3 | relazioni più ingegnose. Egli adatta il nome della cosa più grande
75 8 | disperata invidia in chi resta addietro. Già in altri tempi vide
76 12 | han detto ai dolci amici addio;~ e che lo nuovo peregrin
77 12 | peggio, e a nessuna bisogna addirsi. Non c'è poesia che la poesia.
78 3(7) | metteva voci di gioia, e me le additava, e chiamavale come cose
79 18 | e tratti fuori per dare addosso ai vivi. Spessissimo. L'
80 9 | che fu la filosofia che li addusse a quella ragione sana e
81 18 | scriverci il tuo nome su? Ti adiri, che ti vogliano giudicare
82 4 | ciò che loro piaccia, e adoperano, quando loro piace, una
83 18 | avresti piacere d'essere adoperato a far ombra a qualche buon
84 5 | presenza del mondo novello, e adoperi a significarlo la novella
85 2 | anche «parlò e disse», «si adunarono e furono tutti in un luogo».~
86 11 | che il suon della cetra adunasse le pietre a far le mura
87 1(3) | intendo affermare l'etimo di aeidein da a privativo e vid- vedere.
88 1 | vecchio grigio mare. Il mare è affaticato dall'ansia della vita, e
89 6 | non t'indurrai a trovarlo, affatturando e sofisticando. Il nuovo
90 1(2) | con ciò che Femio stesso afferma di sé (ibidem 22, 347):~
91 17 | Nasce in generale dalla affermazione tua stessa. È pensiero giustissimo
92 12 | idealistica, e via dicendo. Affermiamo che progredisce, che decade,
93 14 | sono pieni del contrario affetto: vogliono cioè non essere
94 8 | suo canto i fiori delle agavi americane, o in chi ammiri
95 8 | ammirabile; sebbene, come più agevolmente muove, così più presto annoia
96 8 | poesia, la poesia senza aggettivo, ha una suprema utilità
97 13 | tutto si conclude con la aggiudicazione e la premiazione, così ci
98 6 | procacciarmelo indirettamente, aggiungendo non saprei che favore alla
99 2 | esprimere il confuso e vasto agglomerarsi d'un esercito di guerrieri.~
100 3 | i quali, per ogni poco d'agio e di tregua che sia data,
101 2 | Così rappresentava un mare agitato che con le grosse onde spumeggianti
102 12 | dimenticato i fini. Siamo agricoltori che non pensano se non alle
103 2 | aveva fatti i pulcini», «Aias, quello più piccolo, non
104 9 | cavallino, la carrozzina, l'aiolina. Oh! c'è chi ha rimproverato
105 1 | interiore, anzi invita forse e aiuta, mancando l'altro chiasso
106 6 | quello di dare un po' d'aiuto, di fornire un poco d'oro
107 11 | A ogni tratto inseriva albe e tramonti. Pertanto, poiché
108 19 | perde,~ ma nasce il bell'albero verde.~ Non lauro e bronzo
109 15 | ci si arrivi anche «sulle ali del canto». Qual disgrazia
110 9 | olive saranno mangiate, dà allec e aceto» . Tornava bene,
111 7 | più~ di vigne e maggesi s'allieta~ quel cupo signore, od il
112 14 | troppo sforzati. E Matelda si allontana da loro, facendo echeggiare
113 11 | allontanare il fatto vicino allontanandocene noi28. Volete una prova
114 11 | conserviamo ancora. Bisogna allontanare il fatto vicino allontanandocene
115 3 | crede, vapora d'incenso l'altarino che il bimbo ha ancora conservato
116 8 | abbondi più in chi, torcendo o alzando gli occhi dalla realtà presente,
117 1(2) | che gli uomini pregiano ed amano più quel canto~ che il più
118 11 | Cleopatra, la figlia e l'amante di Cesare; ebbene i corvi,
119 6 | l'odoroso cespuglio dell'amaraco. Se tu conoscessi Platone,
120 17 | scolastico, puoi provare anche l'amarezza d'essere posposto, con giudizio
121 13 | Invero non mai da noi fu amata la poesia elementare e spontanea.
122 3 | nella morte degli esseri amati esce a dire quel particolare
123 8 | canto i fiori delle agavi americane, o in chi ammiri e faccia
124 13 | non si fa sui libri. Poi amiamo troppo l'ornamentazione;
125 14 | versi) non abbiano che l'amica, in certi altri non abbiano
126 12 | dì ch'han detto ai dolci amici addio;~ e che lo nuovo peregrin
127 14 | pranzo descritto dal De Amicis nel Marocco, che tutto vi
128 9 | grano appena nato13; così ammaestri il buon massaio sul pane
129 11 | della scuola, e finalmente ammala di retorica, e muore. E
130 9 | schiavo attempato, uno schiavo ammalazzito, e altra roba che ci sia
131 11 | e animasse le piante e ammansasse le fiere della selva primordiale;
132 13 | noi: ci stiamo a sentire e ammicchiamo alla nostra ombra. E anche
133 17 | fiorato, che generalmente si ammira e loda quel che sta sopra,
134 8 | lo facciano giustamente ammirabile; sebbene, come più agevolmente
135 3 | serio sta ad ascoltare, ammirando, le fiabe e le leggende,
136 14 | Pietro Aretino che ne lo ammirava: Bambocci vogliono essere!~
137 20 | sopra sé l'attenzione e l'ammirazione che è dovuta soltanto alla
138 8 | agavi americane, o in chi ammiri e faccia ammirare anche
139 8 | borghesuccio del suo appartamentino ammobigliato sia pur senza buon gusto
140 8 | arie di consigliatore, di ammonitore, di profeta del buono e
141 11 | È inutile. Già Orazio ammoniva che non bastavano le descrizioncelle,
142 2 | con Calipso. Non sono gli amori, non sono le donne, per
143 7 | penda,~ né paggio né florida ancella;~ ma lieta, ma grata sfaccenda~
144 | anco
145 6 | paziente, ché mi conviene andar per le lunghe. E prima vorrei
146 10 | senza farlo apposta e senza andarsene, portando, per dirla con
147 6 | ai fatti miei, tu te ne andassi lontano e dormissi nei profondi
148 3 | perdere il tempo, quando noi andiamo per i fatti nostri, ché
149 16 | oggi alle girandole, agli andirivieni, ai viluppi dei pensieri
150 15 | per me! Prima di tutto, ne andrebbe molto tempo. La gloriola
151 11(26)| Che dice? È già notte. Andrò a fare la salutazione mattinale
152 14 | incastonando la gemma altrui in un anello nostro, noi abbiamo trovata
153 11 | far le mura della città, e animasse le piante e ammansasse le
154 8 | può essere bensì mossa e animata da quel sentimento, ma può
155 8 | con dolcezza nelle nostre anime irrequiete.~O rimatori di
156 15 | contadinella. E star sempre lì ad annaffiare, a mondare, a potare; e
157 8 | agevolmente muove, così più presto annoia il suo lettore, e, a ogni
158 3 | ricchi, gli esasperati e gli annoiati, in un teatro a una bella
159 19 | stille sue nel sole unico~ s'annulla e sublima...~ lasciando
160 17 | di buono, non deve essere annullato da ciò che poi faccia di
161 1 | egli vi tiene fissa la sua antica serena maraviglia; noi ingrossiamo
162 5 | della tua funzione. Tu sei antichissimo, o fanciullo! E vecchissimo
163 11 | mostra lo spettacolo tanto anticipato, ahimè! , d'un'umanità buona,
164 14 | e per tutto è totalmente antipoetica; ché la poesia è ingenuità;
165 14 | altro si vede avanti un'antitesi, sta un pezzo tra il sì
166 1(3) | con oîdas e il secondo con aoidoì. Si mediti il 64 di 8: Degli
167 5 | ronzavano nelle orecchie aperte. Or tu, fanciullo, fai come
168 9 | alberi da frutta, e bugni d'api, e vivai di piante20. Sì:
169 11(25)| SENECA, Ep., 122, II: cfr.Apoc. 2~ ~
170 11(23)| PLATONE, Apologia di Socrate, 28 B. sgg. VIRGILIO,
171 1 | veggente (aoidós) che fa apparire il suo canto3.~Non l'età
172 8 | il borghesuccio del suo appartamentino ammobigliato sia pur senza
173 16 | città, non capisce e non approva nulla di ciò che dici. Sei
174 16 | non sei udito, ascoltato, approvato, che dai pochi. È vero che
175 17 | che il tuo uditore piglia appunti, pesa le frasi che dici,
176 9 | a coltivare, quelli che arava e seminava con i suoi dolci
177 12 | lasciar da parte secento e Arcadia. La poesia non si evolve
178 2 | più sensibile. Un divino arciere tirava l'arco «e per tutto
179 2 | divino arciere tirava l'arco «e per tutto si vedevano
180 11(26)| comincia a metter fuori le ardenti fiamme, e il dì rosseggiante
181 10 | portando lo splendore e ardore della lampada che è la poesia;
182 14 | disse, mi pare, a Pietro Aretino che ne lo ammirava: Bambocci
183 6 | il fanciullo dalla voce argentina, ma credono sentire in te
184 13 | coperte di carta d'oro e d'argento. Noi vogliamo farci sempre
185 7 | gallina.~ Per me tu non ari, o poeta,~ né vigne sassose,
186 14 | alla rinfusa dietro qualche ariete maggiore, e tutti si mettono
187 11(26)| ricoverarono nella stalla i loro armenti; già la notte cominciava
188 1 | rispondergli a tono e grave; e l'armonia di quelle voci è assai dolce
189 11 | sedia o su un tavolo, ad arringare. Egli non trascina, ma è
190 15 | gloria. Ma poniamo che ci si arrivi anche «sulle ali del canto».
191 1 | maraviglia; noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce, ed egli fa sentire
192 11 | con pace del maestro, un artiere che foggi spada e scudi
193 13 | studio deve togliere gli artifizi, e renderci la natura. Così
194 4 | insomma è il linguaggio artifiziato d'uomini scaltriti, che
195 11 | pace di tanti altri, un artista che nielli e ceselli l'oro
196 13 | il poeta per il rispetto artistico, che lo studio deve essere
197 2 | quali ora come allora lo ascoltano con maraviglia. E non sarebbe
198 1(2) | nuovo all'intorno de li ascoltanti risuoni.~Quanto a Väinämöinen,
199 1 | altro chiasso intorno, ad ascoltarla nella penombra dell'anima4.
200 5 | né stimo un perditempo l'ascoltarti quando detti dentro. Oh!
201 16 | molti, e tu non sei udito, ascoltato, approvato, che dai pochi.
202 16 | quasi tutti, come vuoi che ascoltino lo stormire delle foglie
203 16 | in pochi però prestano ascolto. E sai quali sono questi
204 2 | eroe all'indifferenza d'un asino che seguita a empirsi d'
205 3 | illuminati da un sorriso o aspersi d'una lagrima che brillano
206 3 | falsa. Forse gli uomini aspettano da lui chi sa quali mirabili
207 9 | Noi, per esempio, dobbiamo aspettarci che come insegna quale profenda
208 17 | considerazione del Leopardi, aspetterai che la tua lode cominci
209 16 | e gli ori a dar loro un aspetto nuovo, o fanno come le lepri,
210 4 | sentimento. E come potresti aspirare ad operazioni così grandi
211 18 | Dunque...Ma intendo. Tu non aspiri alla gloriola, ma alla gloria;
212 8 | ogni modo, poiché le cose assenti, o non viste mai, sono sempre
213 16 | avevo pensato». Ma questo assentimento non ti vien sempre e nemmeno
214 1(3) | vid- vedere. No: intendo asseverare che codesto etimo era presente
215 16 | dal dir le tue lodi, per assicurar le loro. E la tua gloriola
216 7 | sorride;~ lo scinge e s'asside~ con te...E per letto di
217 19 | resti un mio gemito:~ se l'assiuolo geme voglio essere~ tra
218 2(6) | solo i poeti moderni, così assolutamente fissati sull'amore e sulla
219 5 | tu, fanciullo.~Certo ti assomigliavano, perché in loro il fanciullo
220 11(26)| nero silenzio alle terre assopite.» E Varo: «Che dice? È già
221 12 | stinto e fioco per alcuno, assordato da tanti doppi. Ma tant'
222 17 | dovevi, non potevi pensare, assorto come eri nel tuo piacere
223 16 | nulla, e non hai la pretesa, assurda e comune, che il senso,
224 13 | concorso e tutto si dà all'asta e tutto si conclude con
225 4 | gli altri, cullando, ci astraggono; sì che il fine del ragionatore
226 17 | quello di giudicare. In Atene fu in altri tempi una consimile
227 17 | che? Da qualche cosa più atta delle altre ad accecare,
228 5 | gli altri con pugnaci atteggiamenti di novatori: Questo non
229 13 | gherminella che è cosa da attempati. Sono troppo scaltriti,
230 9 | ferramenti vecchi, uno schiavo attempato, uno schiavo ammalazzito,
231 20 | volle richiamare sopra sé l'attenzione e l'ammirazione che è dovuta
232 3 | della sua presenza e gli atti della sua vita sono semplici
233 16 | sentimenti; perché gli autori, attingendo questi e quelli di sui libri,
234 9 | Diremo noi che Virgilio attingesse dai libri di qualche filosofo
235 1(4) | contemplazione, opposta alla vita attiva.~ ~
236 5 | diventasse d'altri, e recasse attorno l'anima di chi la emetteva
237 3 | che siano due, e che l'uno attraversa l'altro, sempre diviso ma
238 2 | bilanciate, che avevano belli attrezzi, bei banchi; che il mare
239 6 | intendiamoci subito: di ciò non ti attribuisco gran lode, perché non ci
240 10 | hanno gran torto coloro che attribuiscono, per ciò che tu non vedi
241 15 | e dar loro e riceverne auguri e rallegramenti per un buon
242 8 | profeta del buono e del mal augurio: cantò, per cantare. E io
243 9 | Dei due fraterni poeti Augustei (ché non si può parlare
244 11 | il poeta sarà invece un autore di provvidenze civili e
245 5 | vecchiaia credono riposta ogni autorità; e questi, giovani che nella
246 9 | il vino, il frumento che avanzi, lo venda. I buoi incaschiti,
247 9 | vecchia e l'altra roba d'avanzo, a noi fanno un certo senso;
248 16 | usignuolo o il suono della tua avena, se lì presso la banda del
249 | averci
250 17 | più modi è possibile, di averla acquistata30.» E altrove: «
251 | averne
252 8 | quello che cercavano, e non avervelo trovato, fu difetto, non
253 | avessero
254 | avessimo
255 | avevo
256 15 | sentimento al mondo, nemmeno l'avidità del guadagno, che sia tanto
257 | avrebbero
258 | avresti
259 8 | degli uomini ne sarebbe avvantaggiata; specialmente in questi
260 14 | se non altro, che se ne avvantaggino i poeti futuri, i quali
261 3 | se questo è vero, non può avvenire se non per una causa: che
262 9 | come il vaticinio del suo avvento, così il presentimento della
263 18 | non vociassimo tanto, non avverrebbe questo compenso di silenzio
264 16 | perché sei chiaro. Sono tanto avvezzi i lettori oggi alle girandole,
265 8 | pecore, sogna una bottega da avviare nel borgo vicino, e il borghesuccio
266 12 | non ci curiamo più. Quindi avviene che abbiamo, come fisici,
267 17 | quella lode iniziale, che avviò tutte quell'altre lodi.
268 11 | intristisce sui libri, avvizzisce nell'aria chiusa della scuola,
269 11 | qualche foglia marcia o bacata, e legare i fiori alla meglio,
270 17 | dal partito o dalla setta. Badaci, ragazzo. È il fatto di
271 13 | sempre onore: invece di badare al giuoco, badiamo a noi:
272 14 | contado. Se il popolo italiano badasse a queste tali cose, fiori,
273 20 | scopre, non s'inventa; si badava alla poesia e non si guardava
274 6 | sarebbe male che quando io bado ai fatti miei, tu te ne
275 5 | boschereccia, con misura e cadenza balbettano tra sé e sé le loro file
276 3 | riconoscono, dall'impannata al balcone dei loro tuguri e palazzi,
277 8 | erano simili a questi, e balenava all'orizzonte la conflagrazione
278 14 | Aretino che ne lo ammirava: Bambocci vogliono essere!~E le scuole
279 6 | credono volentieri che io bamboleggi sempre, anche quando lavoro
280 6 | perché mi sentono e vedono bamboleggiare qualche volta, credono volentieri
281 2 | avevano belli attrezzi, bei banchi; che il mare era di tanti
282 3 | cipiglio, e voi non lo udite, o banchiere, tra il vostro invisibile
283 3 | gli operai, i contadini, i banchieri, i professori in una chiesa
284 16 | tua avena, se lì presso la banda del villaggio assorda la
285 11 | folla; e vede passar le bandiere e sonar le trombe. Getta
286 17 | quantunque per virtù vera, dia bando alla modestia31.» E tu,
287 15 | detto, negli altri, e non baratti le vesti e magari l'anima
288 10 | giudica, nel nostro caso, il barbato filosofo. È il fanciullo
289 1 | non vecchio l'aedo e il bardo? Vyàsa è invecchiato nella
290 9 | pecore, la lana, le pelli, un barroccio vecchio, ferramenti vecchi,
291 11 | anch'essi capivano che non bastano i versi a far poesia: e
292 2(6) | mentovate in essi poemi, non bastarono, e se ne crearono di nuove.
293 1(5) | il Manzoni con le Muse (bastava una) che l'accompagnano «
294 11 | Orazio ammoniva che non bastavano le descrizioncelle, le digressioncelle,
295 7 | ospite: è vero;~ ma fo che ti bastino i fiori~ che cogli nel verde
296 2 | vogliono cacciarlo a suon di bastonate. No no: il fanciullino del
297 17 | Ricordati che la poesia vera fa battere, se mai, il cuore, non mai
298 19 | senz'altro rumore,~ che un battito, appena, del cuore.~ Nei
299 16 | qualche nota, poi qualche battuta, infine tutta la tua canzone.
300 13 | vergognare come fanciullo battuto, dall'altra è, come bambino
301 13 | Dante figura sé come avanti Beatrice così rispetto a Matelda;
302 11 | campo di battaglia, per beccare non occhi di uccisi, ma
303 14 | maggiore, e tutti si mettono a belare o mugliare a un modo; sì
304 19 | terra si perde,~ ma nasce il bell'albero verde.~ Non lauro
305 14 | sapeva di pomata. Questa bellezza in tutto e per tutto è totalmente
306 2 | fanciullino, piuttosto che le bellezze della Tindaride e le voluttà
307 6 | siano. Le spadacciole sono bellissimi fiori; ma tra il grano sarebbe
308 3 | fanciulli tra un bramire di belve) , accarezza e consola la
309 5 | io ti amo, o mio intimo benefattore, o invisibile coppiere del
310 13 | XIII.~ ~La poesia benefica di per sé, la poesia che
311 8 | cercarla altrove. E sommamente benefico è tale sentimento, che pone
312 17 | mormora: «Non c'è male! Benino! Bene! Benissimo! Peggio
313 17 | c'è male! Benino! Bene! Benissimo! Peggio però del tale! Anche
314 13 | tuffato nell'acqua e menato a bere alla fonte. Lo studio deve
315 3 | mai; quello che parla alle bestie, agli alberi, ai sassi,
316 17 | a una botte, e che tutti bevano. La gran botte è la politica,
317 17 | politica, il vino che ognuno ne beve, è il proprio sentimento
318 1(3) | Polifemo, mangiator d'uomini e bevitor di vino, che polyphemos,
319 8 | pure ascoltando, abbia bevuto largamente del vino letificante.
320 9 | profenda dare, erbe in fiore e biada, al polledro da razza12,
321 1 | della vita, e si copre di bianche spume, e rantola sulla spiaggia.
322 17 | agli occhi, e i capelli bianchi, e non vedono l'ora di dirti
323 19 | io semino,~ ciò ch'è di bianco dentro il nocciolo,~ che
324 15 | medesimi, col vetro d'un bicchiere, il diamante puro che una
325 15 | esercito a volare sulla bicicletta, tutto, o quasi tutto, meglio
326 2 | galleggiavano perché ben bilanciate, che avevano belli attrezzi,
327 2 | d'erba nel prato donde i bimbi vogliono cacciarlo a suon
328 11(28)| Avete un binocolo? Puntatelo verso una campagna,
329 3 | esso come sorella (oh! Il bisbiglio dei due fanciulli tra un
330 14 | più il martello contro i blocchi di marmo: ci accontentiamo
331 17 | la tua lode cominci dalle bocche altrui? Perché questa lode
332 9 | avesse niente e desidera il boccon di pan duro del suo compagno
333 10 | buono, qualche merito di bontà a colui che ti ospita. Il
334 5 | ancora poppanti, e fanno la boschereccia, con misura e cadenza balbettano
335 6 | e dormissi nei profondi boschi d'Idalia e tra l'odoroso
336 15 | le sue arie mattinali di bosco, ma la ritirata: perché,
337 8 | parando le pecore, sogna una bottega da avviare nel borgo vicino,
338 3 | dei due fanciulli tra un bramire di belve) , accarezza e
339 12 | Ma c'è pure, tra le tante branche della letteratura, la poesia
340 9 | uno scopiccio. Ebbene il bravo vecchiettino ne aveva fatto
341 3 | aspersi d'una lagrima che brillano negli occhi de' loro ospiti
342 1 | fanciullino1 che non solo ha brividi, come credeva Cebes Tebano
343 19 | altro vanto che qual d'un brivido~ che trema su l'acque,~
344 3 | assiduo conteggio. Fa il broncio in te, o contadino, che
345 2 | ai fanciulli; sì le aste bronzee e i carri da guerra e i
346 10 | cavalli, e ridicendo che brucavano e sudavano e spumavano,
347 9 | rose, e alberi da frutta, e bugni d'api, e vivai di piante20.
348 9 | che avanzi, lo venda. I buoi incaschiti, le fattrici
349 14 | mandra degli imitatori si butta alla rinfusa dietro qualche
350 17 | carità! E un bel giorno ti butteranno in un canto, dimenticandosi
351 2 | prato donde i bimbi vogliono cacciarlo a suon di bastonate. No
352 16 | quali, per nascondere al cacciatore le loro tracce, si mettono
353 5 | molti, che codesto parlare cadenzato e sonoro non sia naturale
354 15 | vedo!» che risonava tra il cader della guazza, sia peggio
355 7 | Rose per letto di morte,~ cadute dal pruno: il soave~ dolore
356 11 | povera mamma! M'ha dato il caffè e latte, povera cara mamma!
357 15 | tante pianticelle; anche i caldani rotti raccattiamo; anche
358 8 | schietta, senza bisogno di calici, ha maggior merito.~Or dunque
359 2 | col Ciclope meglio che con Calipso. Non sono gli amori, non
360 20 | giovane, bello o brutto, calvo o capelluto, grasso o magro:
361 19 | tenebre, anch'io.~ Se le campane piangono piangono,~ io nelle
362 1 | tinnulo squillo come di campanello. Il quale tintinnio segreto
363 9 | Questo era il mio voto: un campicello non tanto grande, con l'
364 11 | gracchiando sull'immenso campo di battaglia, per beccare
365 18 | di vivere; e le visite ai camposanti fanno perder tempo. Ci si
366 12 | dire, come coltivatori di canapa, di viti, di grano e d'ulivi,
367 17 | vanarello o un frignone, cancelli il sorriso, ribevi la lagrima,
368 14 | sogliono seguire i tremolii cangianti delle libellule. E così
369 17 | in mancanza d altro, i cani e i gatti di casa, ma gli
370 17 | la popolarità mettendo la cannella a una botte, e che tutti
371 17 | poeta che si aggiunge al canone, egli deve sedere su una
372 10 | questo, di pensar da buoni e cantar da cattivi.~Così, caro fanciullo,
373 5 | e saltano con certe loro cantilene ben ritmate, ma quando sono
374 1(3) | presso Teocrito un dolce cantor d'amore, e nessuno dei Ciclopi
375 8 | nel secolo d'Augusto, il cantore delle Georgiche? Sì, non
376 3 | trombette e di pive, e in un cantuccio dell'anima di chi più non
377 1 | precordi di Femio quelle tante canzoni, o dell'iddia cui si rivolge
378 20 | bello o brutto, calvo o capelluto, grasso o magro: dove nato,
379 16 | campagna né in città, non capisce e non approva nulla di ciò
380 6 | spera l'utile di quel grano. Capisci? Se anche c'è qualcuno a
381 11 | in esametri. Ma anch'essi capivano che non bastano i versi
382 15 | insopportabile «Ritirati cappellon!»?~Ma è pur vero che «merlo»
383 17 | rimbecillisci, che muori. Bella carità! E un bel giorno ti butteranno
384 9 | piccolo: il cavallino, la carrozzina, l'aiolina. Oh! c'è chi
385 13 | devono essere coperte di carta d'oro e d'argento. Noi vogliamo
386 9 | ritira il vecchio, per farne casacche a toppe (centones)» . Insomma
387 9 | quanto più puoi, di olive caschereccie. Quindi le olive anche buone,
388 2 | i capelli lunghi. I loro caschi? Avevano creste che si movevano
389 16 | tromboni e i colpi di gran cassa?~No no, fanciullo. La gloria
390 13 | cristallo che noi troviamo quasi casualmente; e quel cristallo pur con
391 16 | hanno le luci velate dalla catalessi del loro egoismo, dicono
392 2 | e per tutto si vedevano cataste accese per bruciare i morti».
393 3 | all'umanità se non per le catene della legge, le quali o
394 10 | pensar da buoni e cantar da cattivi.~Così, caro fanciullo, hanno
395 10 | noi, per esempio, i loro cavalli, e ridicendo che brucavano
396 9 | fanciulli, ciò che è piccolo: il cavallino, la carrozzina, l'aiolina.
397 9 | orto, con non solo i suoi cavoli, ma anche gigli e rose,
398 11 | non sa se non levare al cavolo qualche foglia marcia o
399 18 | artifizio della suggestione, la cecità del partito e della setta?~
400 | cento
401 9 | farne casacche a toppe (centones)» . Insomma queste e simili
402 8 | lì e deve fare sforzi per cercarla altrove. E sommamente benefico
403 8 | cose vicine era quello che cercavano, e non avervelo trovato,
404 | certa
405 14 | questi lapilli ideali, questi cervi volanti della sua anima?
406 11 | la figlia e l'amante di Cesare; ebbene i corvi, quali Pindaro
407 11 | un artista che nielli e ceselli l'oro che altri gli porga.
408 6 | d'Idalia e tra l'odoroso cespuglio dell'amaraco. Se tu conoscessi
409 | Checché
410 3 | E ciarla intanto, senza chetarsi mai; e, senza lui, non solo
411 13 | Perciò la nostra poesia (per chiamarla così) è per lo più d'imitazione,
412 14 | il no, temendo d'essere chiamato secentista. Mentre la mandra
413 3(7) | gioia, e me le additava, e chiamavale come cose viventi; offrendo
414 14 | della campagna, teme che lo chiamino arcade; se un altro si vede
415 2 | sebbene sempre paresse più chiara; come quando confrontava
416 4 | comuni e più sublimi, più chiare e più inaspettate, tu puoi
417 2 | dono? Non sta bene». La chiarezza non è mai troppa: «I pulcini
418 6 | dovrebbero essere se non giusti e chiari, vedono comparire i tuoi
419 16 | altra ragione: perché sei chiaro. Sono tanto avvezzi i lettori
420 1 | aiuta, mancando l'altro chiasso intorno, ad ascoltarla nella
421 15 | coltivano medesimi campi, e chieder loro e averne notizie sull'
422 4 | quei primi miei affetti, chiedo talvolta se io abbia vissuto
423 15 | pianticelle, i semi, i concimi chimici, gli strumenti agricoli,
424 14 | sol essi sembrano vedere: chioccioline, ossiccioli, sassetti. Il
425 15 | questo fosse il tuo fine, tu chiuderesti dentro te la tua visione,
426 3 | un poco; dorme coi pugni chiusi in te, operaio, che devi
427 3 | operaio, che devi stare chiuso tutto il giorno nell'officina
428 3 | toccare la selce che riluce.~E ciarla intanto, senza chetarsi
429 11(26)| recare ai garruli nidi il cibo, con assiduo va e vieni,
430 2 | incessante frinire delle cicale, o la resistenza d'un grande
431 2(6) | interesse drammatico del ciclo, ma segna in esso la diminuzione
432 1(3) | cantor d'amore, e nessuno dei Ciclopi sa sonar la piva come lui (
433 7 | nitidi rami.~ Non hai che dal ciglio ti penda,~ né paggio né
434 9 | poeta è quel vecchiettino Cilice, trapiantato dalla sua patria
435 7 | tu!~ Non fragili coppe di Cina,~ la lampada d'oro t'irradia;~
436 3 | ché ora vuol vedere la cinciallegra che canta, ora vuol cogliere
437 7 | tua dolce sorella;~ che cinge il grembiule, e sorride;~
438 3 | perché voi avete troppo cipiglio, e voi non lo udite, o banchiere,
439 8 | vide rotolare per il vano circolo della passione le quadriglie
440 8 | la poesia in ciò che lo circonda, e in ciò che altri soglia
441 8 | bello nelle cose che li circondano, si chiudono a sognare e
442 14 | preoccupazioni li rendono troppo circospetti, troppo irresoluti, troppo
443 18 | se nel silenzio o rumore circostante: come il cinguettio delle
444 2 | apposta: saltava qualche circostanza, per giungere a ciò che
445 20 | giova alla moralità, alla civiltà, alla patria, alla società.
446 17 | casa e fuori. Giudicano e classificano: questo è il primo, quello
447 18 | tribunali ad essere giudicato e classificato: tanto più, che i giudici
448 18 | sarà cessata la mania della classificazione, l'artifizio della suggestione,
449 17 | concorsi; al tempo delle classificazioni e premiazioni. Il divertimento
450 8 | la cetra di Orfeo che la clava d'Ercole. E fece poesia,
451 11 | due donne, di Giulia e di Cleopatra, la figlia e l'amante di
452 15 | Bisogna raccattare tutti i cocci, come fanno i contadini,
453 13 | pubblico: guardiamo con la coda dell'occhio i grandi che
454 12 | giudicano» e li «collezionano».~Codest'ozio noi chiamiamo ora critica
455 | cogli
456 3 | cinciallegra che canta, ora vuol cogliere il fiore che odora, ora
457 12 | no, li «giudicano» e li «collezionano».~Codest'ozio noi chiamiamo
458 13 | più d'imitazione, anzi di collezione, e sa di lucerna, non di
459 2 | intorno ai secchielli pieni colmi di latte, per esprimere
460 8 | anche le minime nappine, color gridellino, della pimpinella,
461 3 | dà un segno, un suono, un colore, a cui riconoscere sempre
462 2 | che il mare era di tanti colori, che si moveva sempre, che
463 2(6) | poesia epica, si diedero a colorire l'elemento femminile ed
464 | coloro
465 16 | campagna coi tromboni e i colpi di gran cassa?~No no, fanciullo.
466 9 | quando non toccasse di coltivarla a lui? Ma ai due poeti,
467 12 | letterati; modo di dire, come coltivatori di canapa, di viti, di grano
468 9(18)| Rerum Rusticarum, 1, 17 ipsi colunt, ut plerique pauperculi
469 | com'
470 17 | aspetterai che la tua lode cominci dalle bocche altrui? Perché
471 20 | intorno alla vita del poeta si cominciarono a narrare a studiare a indagare,
472 1(4) | che la Comedia sia stata cominciata dal poeta nell'anno quadragesimo
473 17 | generalmente, le cui lodi non siano cominciate dalla propria bocca...Chi
474 11(26)| segue.~Montano avendo subito cominciato con un'alba: «Febo comincia
475 11(26)| loro armenti; già la notte cominciava a dare il nero silenzio
476 11 | la grande rivoluzione che cominciò, si può dire, e finì con
477 5 | ora di timore. Se poi tale commovimento volevano esprimere a sé
478 18 | Tu non vuoi giudizi: vuoi commozione, vuoi assenso, vuoi amore;
479 11 | verseggiatore vi fa, vi commuove meno che la stessa, fatta
480 16 | autori, i quali, troppo comodi, vogliono perpetuamente
481 8 | più ingegnoso trovatore di comodità e medicine? E non so dire
482 9 | liberato, ha proclamato nelle compagne italiche quella parola che
483 9 | buon massaio sul pane e companatico, vino e vestimenta, da fornirsi
484 17 | non avessi fatto tu, ma comparisse col tuo nome, sarebbe levata
485 9 | hanno gente incatenata e compedita. Il poeta che nella prima
486 12 | non stiamo paghi a questo compendio. Ragioniamo e distinguiamo
487 13 | specialmente in ciò che meno lo comporta: nella poesia.~Il fanciullino
488 9 | tirare a vendere, non a comprare»10. Quegli schiavi, tra
489 4 | in quando le sentenze più comuni e più sublimi, più chiare
490 15 | struggimenti che ci sono per comunicare la visione agli altri. O
491 8 | E non so dire quanto la comunione degli uomini ne sarebbe
492 | Comunque
493 3 | avrebbe dentro sé quel seno concavo da cui risonare le voci
494 12 | lettere si sia ingenerato un concetto falso. Le lettere sono gli
495 12(29)| altro quel poema è nella sua concezione generale il più «poetico»
496 15 | notizie sull'efficacia d'un concime che usiamo, e dar loro e
497 17 | Sai che siamo al tempo dei concorsi; al tempo delle classificazioni
498 13 | giorni, tutto da noi si fa a concorso e tutto si dà all'asta e
499 13 | può aver giovato a dare concretezza e maestà alle nostre scritture;
500 11 | che io posso essere più condiscendente con lui? Io sono pronto
501 11 | storico, di quelli ultimi: lo condivano con declamazioni, esclamazioni,
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