11-condi | condo-gregg | gremb-panfo | papav-sempl | senil-zii
grassetto = Testo principale
Capitolo grigio = Testo di commento
1503 15 | struggerci ch'egli abbia papaveri più grandi e girasoli più
1504 17 | di quel sentirti sempre paragonato, come se tu facessi un esercizio
1505 2 | la cosa, mediante il suo paragone, riusciva più piccola, sebbene
1506 17 | piacere o nel tuo dolore. Ti paragoneranno con gli altri e anche con
1507 2 | strano, s'ingegnava con paragoni tolti da ciò che esso e
1508 8 | contrario? E il pastore che, parando le pecore, sogna una bottega
1509 1(3) | egli con sufolo molto parava le pecore al monte,~musicalità
1510 17 | fatto di meglio, sarebbe pareggiato a ciò che tu conoscessi
1511 2 | piccola, sebbene sempre paresse più chiara; come quando
1512 2 | foglie. Ché tutto a lui pareva nuovo e bello, ciò che vi
1513 9 | da fornirsi alla familia.~Parlando di olive, è certo che egli
1514 12 | se non alle vanghe e non parlano se non di aratri, e più
1515 12 | d'essere fanciullo e di parlar fanciullesco, e si corregge. «
1516 16 | debitore, presto o tardi, parlerà male del creditore. E così,
1517 4 | tripudiando o lamentando parli ad altri ingenui fanciulli.~
1518 15 | tempo si raccatta! Bene: parliamo d'altro. Non miete, chi
1519 2 | mica morire!», e anche «parlò e disse», «si adunarono
1520 14 | smorfietta, e la dice con parolucce smaccate e dolciate; che
1521 8 | pronunziare il tuo santo nome, o Parthenias!), vide rotolare per il
1522 13 | senza scioltezza. E siccome, particolarmente ai nostri giorni, tutto
1523 9(15)| Omerico. Inoltre Andromaca partorisce servitio: Eneide, 3 327.
1524 12 | ingrandisce straordinariamente una parvenza, proclamano che quell'altro
1525 11 | esso tra la folla; e vede passar le bandiere e sonar le trombe.
1526 1 | come chi si vergogni d'un passato ancor troppo recente. Ma
1527 7 | quel cupo signore, od il passero~ garrulo e tu!~ Non fragili
1528 8 | per il vano circolo della passione le quadriglie vertiginose;
1529 2 | creste che si movevano al passo. Le loro aste? Facevano
1530 10 | battaglie e i discorsi, anche i pasti e i sonni, e figurando a
1531 9 | nella prima delle ecloghe pastorali mette sé in persona d'uno
1532 9 | schiavo dài una tunica o un pastrano nuovo, prima ritira il vecchio,
1533 9 | esempio, Catone, suggerendo al pater familias che cosa deve dire
1534 11 | quotidiana d'amor patrio o d'amor paterno e materno ai suoi fratellini,
1535 9(18)| ipsi colunt, ut plerique pauperculi cum sua progenie.~ ~
1536 9 | dire che se è ricco lui, è pauperculus però il fanciullino che
1537 1(2) | versione dovuto al mio P. E. Pavolini (Sul limitare, pp. 75 sg.):~
1538 6 | merito. Come? Aspetta e sii paziente, ché mi conviene andar per
1539 3 | è quello che nella gioia pazza pronunzia, senza pensarci,
1540 17 | non c'è più solo qualche pazzo, ma molti; e non giudicano,
1541 12 | che quell'altro vero poeta pecca di secentismo; ecco gl'intendenti
1542 12 | intendenti scioccheggiano e pedanteggiano nello stesso tempo. Qualunque
1543 5 | con gli schifi gesti di pedanti: Questa metafora non è in...(
1544 12 | scuola era migliore, questa peggiore. A quella bisogna tornare,
1545 | pei
1546 9 | così le pecore, la lana, le pelli, un barroccio vecchio, ferramenti
1547 7 | Non hai che dal ciglio ti penda,~ né paggio né florida ancella;~
1548 19 | Voglio la vita mia lasciar; pendula~ ad ogni stelo, sopra ogni
1549 1(2) | con ciò che di lui dice Penelope (ibidem 1, 337 sg.):~ Femio,
1550 1 | Vyàsa è invecchiato nella penitenza e sa tutte le cose sacre
1551 11 | quella, tra l'uomo che col pennato fa il capo a spiga a suoi
1552 1 | intorno, ad ascoltarla nella penombra dell'anima4. E se gli occhi
1553 15 | volta trovammo. E sempre, pensando o scrivendo, siamo distratti
1554 10 | sta appunto in questo, di pensar da buoni e cantar da cattivi.~
1555 3 | gioia pazza pronunzia, senza pensarci, la parola grave che ci
1556 3 | ma non potremmo nemmeno pensarle e ridirle, perché egli è
1557 14 | tutte le classi del popolo. Pensate ai fiori e agli uccelli,
1558 16 | vero! E io non ci avevo pensato». Ma questo assentimento
1559 17 | emulare, a tali a cui tu non pensavi nemmeno, a cui non dovevi,
1560 9 | olive, è certo che egli penserà al pulmentarium familiae.
1561 11 | che tutti intorno a lui ci pensino. Se no, è un guaio serio.
1562 17 | illusione d'ornatista... E io penso ai panforti fiorati che
1563 18 | visite ai camposanti fanno perder tempo. Ci si assorda, ai
1564 8 | fermarlo in quelli che sono per perderlo, insinuarlo in quelli che
1565 5 | irragionevole, né stimo un perditempo l'ascoltarti quando detti
1566 12 | amici addio;~ e che lo nuovo peregrin d'amore~ punge, se ode squilla
1567 12(29)| contemplazione dell'invisibile, la peregrinazione per il mistero, il conversare
1568 12 | della psiche primordiale e perenne. Ma noi la mettiamo insieme
1569 14 | l'imperfezione per essere perfetti! Lo sapeva anche Marziale
1570 11 | Achille, un tipo di tal perfezione morale, che poté servire
1571 1(2) | indirettamente con l'epiteto periclytós (Odissea, 1, 325) comune
1572 1 | invisibile fanciullo, si perita vicino al giovane più che
1573 12 | di grano e d'ulivi, così periti di vanghe e d'aratri, i
1574 12 | perle, nel grande oceano perlifero che è la divina Comedia,
1575 1 | quella occupati a litigare e perorare la causa della nostra vita,
1576 11 | trascina, ma è trascinato; non persuade, ma è persuaso.~Perché pensi
1577 1(1) | disse, «o Socrate, prova di persuaderci; o meglio non come spauriti
1578 1(1) | costui dunque proviamoci di persuadere a non aver paura della morte
1579 | Pertanto
1580 17 | affermare e con sicurezza e pertinacia, e in quanti più modi è
1581 17 | uditore piglia appunti, pesa le frasi che dici, disegna,
1582 5 | essi tutti i pregi, e il peso e il timbro del loro metallo,
1583 17 | per «suggestione». Oh! il pessimo fatto che sarebbe allora
1584 16 | tracce, si mettono a girare e pestare su esse; sono i lettori
1585 19 | ad ogni stelo, sopra ogni petalo,~ come una rugiada~ ch'esali
1586 13 | ruzza che ben vestito e ben pettinato: le noci con le quali fa
1587 1(3) | OMERO, Odissea, 8, 499; phaîne d'aoidén.~Badiamo che io
1588 1(3) | dell'aoidós Femio (22, 376), Phémios il cui nome somiglia del
1589 9 | a quella ragione sana e pia di considerare la società
1590 6 | anche c'è qualcuno a cui piacciono i tuoi frulli e i tuoi lampeggiamenti
1591 18 | viva e canti? Questo non ti piacerebbe: meglio dormire dimenticato.
1592 14 | di tante bellurie, così piacevoli alla vista, di tante dorature,
1593 15 | genere, che sia una volta piaciuto; e riusciamo stucchevoli;
1594 12 | campana non piange, ma par che pianga: anche però il giorno par
1595 12 | lontano~ che paia il giorno pianger che si muore.~In questa
1596 15 | tanto umile sovente è la pianticella, e ci s'inchina troppo spesso,
1597 9 | paleo di palude, ma anche piantine di grano appena nato13;
1598 1(2) | maestro a me io, ché un dio piantommi nel cuore~ Ogni ragione
1599 11 | cavolfiori serva in bei piatti, con buoni intingoli, che
1600 9 | campagna grande, e tienti alla piccina21.~E Orazio: Questo era
1601 2 | ma molto più piccolo: era piccino...». Qualche volta riusciva
1602 4 | così grandi tu con così piccoli strumenti? Perché tu non
1603 13 | pare spuntino avanti i suoi piedi.~Io, senza insistere sul
1604 1(3) | esso vale, come in 2, 150, «pieno di sussurri o di voci»,
1605 14 | Giovanni disse, mi pare, a Pietro Aretino che ne lo ammirava:
1606 17 | nell'Eliéa e deporre le sue pietruzze. Oggi non c'è più solo qualche
1607 17 | senti che il tuo uditore piglia appunti, pesa le frasi che
1608 8 | color gridellino, della pimpinella, sul greppo in cui siede?
1609 11 | andare alle sue recite; Natta Pinario esclamò: «O che io posso
1610 11 | Cesare; ebbene i corvi, quali Pindaro li avrebbe chiamati, si
1611 7 | lo spicchio~ fumante di pingue vitella;~ ma fo che ti piaccia
1612 11 | capo a spiga a suoi rami di pino, che hanno a essere fiaccole,
1613 1(3) | dei Ciclopi sa sonar la piva come lui (Teocrito, Id.,
1614 3 | fanfare di trombette e di pive, e in un cantuccio dell'
1615 9 | ogni momento, oltre che dei plaustri e dei bovi, di quello strumento
1616 9(18)| Rusticarum, 1, 17 ipsi colunt, ut plerique pauperculi cum sua progenie.~ ~
1617 | poche
1618 3(7) | col pensiero a tutte le poesie che ho lette: non ne trovo
1619 11 | tradotto, e male; non ha poetato. E ha perduto il suo tempo
1620 1(3) | riguardo l'accecamento di Polifemo, mangiator d'uomini e bevitor
1621 9 | erbe in fiore e biada, al polledro da razza12, e ai manzi in
1622 17 | frasi che dici, disegna, col pollice, in aria la linea del tuo
1623 14 | che tutto vi sapeva di pomata. Questa bellezza in tutto
1624 8 | benefico è tale sentimento, che pone un soave e leggiero freno
1625 3 | nuvole, alle stelle: che popola l'ombra di fantasmi e il
1626 14 | cento ragioni, e il nome popolare varia, quando c'è, da regione
1627 17 | che vuol procacciarsi la popolarità mettendo la cannella a una
1628 5 | ritmate, ma quando sono ancora poppanti, e fanno la boschereccia,
1629 11 | ceselli l'oro che altri gli porga. A costituire il poeta vale
1630 3 | quali o squassasse gravi o portasse leggiere, come uno schiavo
1631 2 | spumeggiante. I guerrieri? Portavano i capelli lunghi. I loro
1632 17 | perché non può nascere mai un portento tale da far dimenticare
1633 9 | fu il fanciullino che li portò per mano, dicendo: Vi dirò
1634 17 | anche l'amarezza d'essere posposto, con giudizio spiccio o
1635 9 | terra da sé, come tanti possidentucci con la loro figliolanza.
1636 15 | annaffiare, a mondare, a potare; e sbirciare i vasi del
1637 | poté
1638 8 | i mostri aveva ancor più potere la cetra di Orfeo che la
1639 | potevi
1640 | potrebbe
1641 | potrei
1642 | potremmo
1643 | potresti
1644 9 | è umile. Il poeta è il poverello dell'umanità, spesso anche
1645 9 | a dire fanciullo. Perché poverino è sempre il bimbo, sia pur
1646 1(2) | Pavolini (Sul limitare, pp. 75 sg.):~ L'antico e verace
1647 14 | stucchevole. È come quel pranzo descritto dal De Amicis
1648 18 | non era più vero; e il Prati stesso lo sa, se nel sepolcro
1649 9 | bovi, di quello strumento precipuo della coltivazione che erano
1650 1 | dal dio che sementò nei precordi di Femio quelle tante canzoni,
1651 11 | poeta è poeta, non oratore o predicatore, non filosofo, non istorico,
1652 9 | selvetta22. Chi non dovrebbe preferire la campagna grande alla
1653 17 | levata alle stelle, e così preferita a quelle che proprio tu
1654 10 | la chiesa dove non sa più pregare.~ ~
1655 5 | Ne vedevano essi tutti i pregi, e il peso e il timbro del
1656 1(2) | sg.):~ Poi che gli uomini pregiano ed amano più quel canto~
1657 15 | che tu veda o creda più pregiati di te!~ ~
1658 6 | mia povera persona e che pregio alle mie umili virtù, sì
1659 18 | si sa! E questo oblio che preme subito i morti, non è, quanto
1660 18 | vogliano giudicare e anche premiare per quello che non è se
1661 13 | con la aggiudicazione e la premiazione, così ci proponiamo, più
1662 17 | delle classificazioni e premiazioni. Il divertimento più grande
1663 9(15)| Eneide, 5, 284; è data, come premio a Sergesto, Foloe, una cretese,
1664 2 | belle e dee che siano, che premono ai fanciulli; sì le aste
1665 15 | scrivendo, siamo distratti dalla preoccupazione dell'effetto: che ne diranno?
1666 14 | né nel simbolismo. Queste preoccupazioni li rendono troppo circospetti,
1667 17 | maligno, e anche d'essere preposto, a tali che tu non ti sogni
1668 11 | in tempi feroci, a noi presenta nel più feroce degli eroi,
1669 9 | quando erano poeti, non si presentava al pensiero questa considerazione
1670 11 | per usare imagini che sono presenti ora al mio spirito, è, sì,
1671 9 | del suo avvento, così il presentimento della grande fratellanza
1672 16 | manchino, in pochi però prestano ascolto. E sai quali sono
1673 6 | così non ho torto io nel pretendere che i ragionatori facciano
1674 4 | nella mia volontà. Tu non pretendi tanto, o fanciullo. Tu dici
1675 16 | sottintendi nulla, e non hai la pretesa, assurda e comune, che il
1676 14 | terra, avrebbe finito per prevalere su quello dominante in altre.
1677 5 | per dirla con te, certi preziosi e numerosi strali di cui
1678 5 | che tu vedi nuovamente! E primitivo il ritmo (non questo o quello,
1679 13 | Matelda, che è la natura umana primordialmente libera, felice, innocente.~ ~
1680 5 | e il suono col quale in principio rompevano dalle labbra schiudentisi,
1681 1(3) | l'etimo di aeidein da a privativo e vid- vedere. No: intendo
1682 1(3) | di 8: Degli occhi, sì, lo privò, ma gli dava la soave aoidén.
1683 | pro
1684 6 | sospetto che ti figuri di procacciarmelo indirettamente, aggiungendo
1685 6 | certo che tu non credi di procacciarmi direttamente un utile materiale,
1686 17 | fatto di qualcuno che vuol procacciarsi la popolarità mettendo la
1687 10 | cattivo e ciò che l'estetica proclama brutto. Ma di ciò che è
1688 12 | straordinariamente una parvenza, proclamano che quell'altro vero poeta
1689 9 | inconsapevole, di questa libertà che proclamava. Era la sua poesia che aboliva
1690 10 | non dice mai (tu vedi che procuro quanto posso, che tu non
1691 3 | cosa se non a mezzo, ma prodigo anzi, come di chi due pensieri
1692 1 | sa tutte le cose sacre e profane. Vecchio è Ossian, vecchi
1693 9 | aspettarci che come insegna quale profenda dare, erbe in fiore e biada,
1694 15 | avuto; sì con quelli che professano soltanto di fornir le pianticelle,
1695 3 | il fanciullo tace in voi, professore, perché voi avete troppo
1696 3 | contadini, i banchieri, i professori in una chiesa a una funzione
1697 6 | che sai che esercito, mi profitti qualche cosa più.~Ebbene,
1698 4 | fanciullesco che si chiama profondo, perché d'un tratto, senza
1699 9(18)| plerique pauperculi cum sua progenie.~ ~
1700 12 | dicendo. Affermiamo che progredisce, che decade, che nasce,
1701 11 | condiscendente con lui? Io sono pronto a starlo a sentire da un'
1702 3 | quello che nella gioia pazza pronunzia, senza pensarci, la parola
1703 12 | su un gregge di pecore, pronunziano che quel vero poeta è un
1704 8 | non sono degno nemmeno di pronunziare il tuo santo nome, o Parthenias!),
1705 5 | non si doveva far gettito.~Pronunziavano essi, i primi uomini, con
1706 17 | fama occorre ch'ella possa propagarsi per gran numero di persone;
1707 4 | uomini scaltriti, che si propongono di rubare la volontà ad
1708 13 | la premiazione, così ci proponiamo, più che altro, di sopraffare
1709 | propri
1710 2 | che avevano dipinta la prora, che galleggiavano perché
1711 11 | nostre! - disgrazie. E allora prorompe anche dal cuore del fanciullo
1712 17 | esercizio scolastico, puoi provare anche l'amarezza d'essere
1713 1(1) | siffatte cose: costui dunque proviamoci di persuadere a non aver
1714 7 | scabra cucina~ tu ami e la provvida madia;~ la fiamma che lustra,
1715 7 | letto di morte,~ cadute dal pruno: il soave~ dolore che fu!~ ~
1716 12 | coltivazione, affatto nativa, della psiche primordiale e perenne. Ma
1717 12 | tempi e luoghi. La sostanza psichica è uguale nei fanciulli di
1718 3 | a dire quel particolare puerile che ci fa sciogliere in
1719 5 | recente) ; gli altri con pugnaci atteggiamenti di novatori:
1720 3 | guardare un poco; dorme coi pugni chiusi in te, operaio, che
1721 14 | marmo: ci accontentiamo di pulire e lustrare le statue belle
1722 9 | certo che egli penserà al pulmentarium familiae. Catone, gran maestro,
1723 12 | nuovo peregrin d'amore~ punge, se ode squilla di lontano~
1724 11(28)| Avete un binocolo? Puntatelo verso una campagna, verso
1725 1 | spicciolate come un giubilo, ora punteggiate come una domanda. L'usignuolo
1726 13 | ha gli occhi luminosi, purifica nei fiumi dell'oblio e della
1727 15 | veglio inquieto spiando i quaderni altrui, magari leggendo
1728 1(4) | cominciata dal poeta nell'anno quadragesimo ottavo della sua età, o
1729 8 | circolo della passione le quadriglie vertiginose; e quei tempi
1730 | qualcosa
1731 12 | ella sarà della stessa qualità che una vera poesia di quattromila
1732 | quanti
1733 | quantunque
1734 12 | qualità che una vera poesia di quattromila anni sono.~Come mai? Così:
1735 | Quegli
1736 20 | quando morto.~Siffatte quisquilie intorno alla vita del poeta
1737 11 | s'impanchi a far lezione quotidiana d'amor patrio o d'amor paterno
1738 18 | Sentirò o almeno sentirai: non rabbuiarti. Ma sentirai belle cose?
1739 15 | dirai: Anche il tempo si raccatta! Bene: parliamo d'altro.
1740 15 | siffatta coltivazione! Bisogna raccattare tutti i cocci, come fanno
1741 15 | pianticelle; anche i caldani rotti raccattiamo; anche quei vasi, dove cresceva
1742 15 | rallegramenti per un buon raccolto che speriamo d'avere o abbiamo
1743 2 | esagerava; perché i fatti che raccontava, gli parevano già assai
1744 11 | poesia. E che facevano essi? Raccontavano un fatto storico, di quelli
1745 7 | ma fo che ti piaccia il radicchio~ non senza la tua selvastrella,~
1746 8 | felicità. Oh! chi sapesse rafforzarlo in quelli che l'hanno, fermarlo
1747 14 | dentro di noi.~Guardate i ragazzi quando si trastullano seri
1748 20 | lasciando in essa un accento, un raggio, un palpito nuovo, eterno,
1749 16 | troppo difficile, o facile, a raggiungersi. Difficile: non ho già detto
1750 4 | lo fa meglio capire, quel ragionamento; o forse no, ché l'uno,
1751 8 | della poesia. Ora tocca a me ragionarci sopra, Chi ben consideri,
1752 8 | sociale. E tu non hai mica ragionato, per rivelare a me il tuo
1753 4 | astraggono; sì che il fine del ragionatore non è ottenuto come sarebbe
1754 6 | io nel pretendere che i ragionatori facciano logous e non mythous9.
1755 8 | arguto e festevole; ma chi rallegra con la parola sua schietta,
1756 15 | loro e riceverne auguri e rallegramenti per un buon raccolto che
1757 8 | uomo che pretende d'aver rallegrato con sue novellette l'uditore
1758 1 | copre di bianche spume, e rantola sulla spiaggia. Ma tra un'
1759 12 | ne può trovare (Dante ci rappresenta l'ora in cui ridiveniamo
1760 2 | vedere uno minore. Così rappresentava un mare agitato che con
1761 12 | che si muore.~In questa rappresentazione, che di più poetiche non
1762 1(5) | Così in vero lo rappresentò il Manzoni con le Muse (
1763 12 | Solamente s'ha a dire che raramente appariscono. Sì: la poesia,
1764 16 | non ho già detto quanto è raro che t'intendano? Tu non
1765 8 | nostra anima.~A volte, non ravvisando essi nulla di luminoso e
1766 9 | e biada, al polledro da razza12, e ai manzi in tanto che
1767 8 | alzando gli occhi dalla realtà presente, trovi solo belli
1768 9 | deve dire e fare, quando si reca alla villa, conclude: «Venda
1769 15 | utile a me? No, s'è detto. Recar utile agli altri? S'è detto
1770 11(26)| rondine triste comincia a recare ai garruli nidi il cibo,
1771 5 | e diventasse d'altri, e recasse attorno l'anima di chi la
1772 11 | era seccato ch'egli avesse recitato per tutto un giorno, e diceva
1773 11 | si doveva andare alle sue recite; Natta Pinario esclamò: «
1774 7 | su l'ispida siepe.~ Non reco al tuo desco lo spicchio~
1775 1(5) | Con le destre vocali orma reggendo».~ ~
1776 3 | nelle cose le somiglianze e relazioni più ingegnose. Egli adatta
1777 3 | grave che ci frena. Egli rende tollerabile la felicità
1778 13 | togliere gli artifizi, e renderci la natura. Così dice Dante.
1779 14 | Queste preoccupazioni li rendono troppo circospetti, troppo
1780 20 | n'ebbero; compenso che tu reputi grande, perché sebbene non
1781 2 | frinire delle cicale, o la resistenza d'un grande eroe all'indifferenza
1782 2 | anche dopo i trent'anni restano per qualche parte fanciulli.~ ~
1783 14 | piante, uccelli, insetti, rettili, che formano per gran parte
1784 20 | XX.~ ~Bene! Dunque riassumo, come uomo serio che sono.
1785 5 | è detto e si dirà!~E si ribellano, gli uni con gli schifi
1786 5 | stolti quelli che vogliono ribellarsi o all'una o all'altra di
1787 3 | leggiere, come uno schiavo o ribelle per la novità o indifferente
1788 17 | frignone, cancelli il sorriso, ribevi la lagrima, e te ne vai.
1789 19 | rugiada~ ch'esali dal sonno, e ricada~ nella nostr'alba breve.
1790 4 | diletto in fuori che tu stesso ricavi da quella visione e da quel
1791 6 | serii, e io minor utile ne ricavo.~E hanno torto.~Sempre?~
1792 9 | le cose grandi, le cose ricche, le cose sublimi non riescono
1793 3 | festa; si trovino poveri e ricchi, gli esasperati e gli annoiati,
1794 9 | ebbene vuol dire che se è ricco lui, è pauperculus però
1795 15 | che usiamo, e dar loro e riceverne auguri e rallegramenti per
1796 20 | quando il poeta stesso volle richiamare sopra sé l'attenzione e
1797 15 | diligenza e pazienza si richiede per siffatta coltivazione!
1798 20 | di gloria) che quello di riconfondersi nella natura, donde uscì,
1799 10 | impoetico è ciò che la morale riconosce cattivo e ciò che l'estetica
1800 3 | eccoli i fanciullini che si riconoscono, dall'impannata al balcone
1801 10 | della nostra visione non ricorda che il bello. Ché per cantare
1802 3 | sogna o sembra sognare, ricordando cose non vedute mai; quello
1803 2 | attraverso la vita, e risorta a ricordare e a cantare dopo il gran
1804 2 | teneva due modi contrari: ora ricordava un fatto piccolo per farne
1805 14 | eleganti stucchi: ma non ricordiamo quel che Giovanni disse,
1806 2 | parola «bello» e «grande» ricorreva a ogni momento nel suo novellare,
1807 11(26)| declamava «Già i pastori ricoverarono nella stalla i loro armenti;
1808 3 | Egli è quello che piange e ride senza perché, di cose che
1809 10 | esempio, i loro cavalli, e ridicendo che brucavano e sudavano
1810 3 | potremmo nemmeno pensarle e ridirle, perché egli è l'Adamo che
1811 12 | rappresenta l'ora in cui ridiveniamo per un momento fanciulli!),
1812 11 | fanciullo detta dentro, riesce perciò ispiratore di buoni
1813 9 | ricche, le cose sublimi non riescono poetiche, se non sono sentite
1814 13 | soffiando.~Lo studio deve rifarci ingenui, insomma, tal quale
1815 9 | punto. Varrone in fatti riferisce questa elegante distinzione
1816 1(3) | ripensi l'espressione su riferita: mostrava l'aoidén.~Persino,
1817 10 | è quella che migliora e rigenera l'umanità, escludendone,
1818 4 | per altro, in ciò che ti riguarda più da presso, e intendere
1819 17 | versi una tua lagrima, senza riguardarti, senza saperlo, si può dire,
1820 1(3) | oso dire, giova osservare, riguardo l'accecamento di Polifemo,
1821 4 | dolore, che fu tanto, desse rilievo, non l'ho perduto quasi
1822 3 | vuol toccare la selce che riluce.~E ciarla intanto, senza
1823 2 | ubbidire...è meglio» «solo devo rimanermene senza dono? Non sta bene».
1824 16 | perché non lo trovano, ci rimangono male. E se anche ti capiscono,
1825 5 | spaventare! è come dire «versi rimati») con le quali certi orecchianti
1826 8 | nostre anime irrequiete.~O rimatori di frasi tribunizie, o verseggiatori
1827 17 | di dirti che decadi, che rimbecillisci, che muori. Bella carità!
1828 9 | l'aiolina. Oh! c'è chi ha rimproverato a Orazio quest'amor della
1829 12 | muore, che risorge, che rimuore. In verità la poesia è tal
1830 14 | imitatori si butta alla rinfusa dietro qualche ariete maggiore,
1831 12 | bisogna tornare, a questa rinunziare.~No: le scuole di poesia
1832 19 | essere~ tra i salci del rio~ anch'io, nelle tenebre,
1833 1(3) | dava la soave aoidén. Si ripensi l'espressione su riferita:
1834 6 | mi contento. Non vuoi né ripetere il già detto né trovare
1835 12 | tornare a noia, a forza di ripeterli. E così quel suono di squilla
1836 2 | Per non essere frainteso ripeteva il medesimo pensiero con
1837 20 | d'epigoni, d'ingegnosi ripetitori, di ripulitori eleganti,
1838 12 | giù di lì, mille altri lo ripetono fiorettandolo e guastandolo;
1839 18 | dimenticata. In vero se è spesso ripetuta, come forse è ragione, si
1840 9 | discorrere di codeste olive da riporre per gli schiavi, e così
1841 10 | la casa dove non deve più riposare, e la chiesa dove non sa
1842 1 | troppo recente. Ma l'uomo riposato ama parlare con lui e udirne
1843 18 | sono disturbati nel loro riposo, e tratti fuori per dare
1844 3(8) | vesti ce n'hai ne la casa riposte,~ Morbide e graziose, lavoro
1845 20 | ingegnosi ripetitori, di ripulitori eleganti, quando non siano
1846 5 | e, a mano a mano che si risale, molto più e sempre più.
1847 17 | proprio sentimento che si riscalda alla botte comune: la sbornia
1848 5 | far l'arte tua, anch'io rischio di pensare, come molti,
1849 12 | fanciullo a mezza via si riscuote, e par che si vergogni d'
1850 17 | mezzo le tue parole, al tuo riso, al tuo pianto, ecco senti
1851 15 | gola di gloriola, che si risolve in un desiderio di sopraffazione!
1852 15 | il tuo «Io ti vedo!» che risonava tra il cader della guazza,
1853 12 | che nasce, che muore, che risorge, che rimuore. In verità
1854 2 | cuore attraverso la vita, e risorta a ricordare e a cantare
1855 9 | indolciscile: e fanne grande risparmio, perché durino il più possibile.
1856 8 | però la coscienza di tutti risponda con subito assenso.Quale?
1857 15 | potrei fare con maggiore rispondenza a codesto fine. Da condurre
1858 1 | udirne il chiacchiericcio e rispondergli a tono e grave; e l'armonia
1859 6 | bisogno di saperlo. Non rispondi? Pensi? esiti? dubiti? Imagino
1860 4 | e vorrei avere da te una risposta meno...come ho da dire?
1861 1 | angolo d'anima d'onde esso risuona. E anche, egli, l'invisibile
1862 1(2) | intorno de li ascoltanti risuoni.~Quanto a Väinämöinen, ricordo
1863 9 | un pastrano nuovo, prima ritira il vecchio, per farne casacche
1864 15 | mattinali di bosco, ma la ritirata: perché, se non per voglia
1865 15 | codesto insopportabile «Ritirati cappellon!»?~Ma è pur vero
1866 5 | certe loro cantilene ben ritmate, ma quando sono ancora poppanti,
1867 15 | speri tu? Che fine hai? Ritorno, come vedi, al primo detto.
1868 13 | lo studio, è riuscito a ritrovare la sua fanciullezza, e puro
1869 15 | sia una volta piaciuto; e riusciamo stucchevoli; non basta;
1870 13 | poeta, mercé lo studio, è riuscito a ritrovare la sua fanciullezza,
1871 3(7) | in mano, anche le vesti.» Rivado col pensiero a tutte le
1872 8 | hai mica ragionato, per rivelare a me il tuo fine. Tu hai
1873 1 | canzoni, o dell'iddia cui si rivolge il cieco aedo di Achille
1874 16 | pochi. È vero che tu ti rivolgi a tutti, ma ricordati: non
1875 11 | Orazio, chiusa la grande rivoluzione che cominciò, si può dire,
1876 17 | altro o tutti gli altri si rizzino e se ne vadano.~La gloriola
1877 6 | credono sentire in te l'uomo roco, l'uomo che parla per ingannare:
1878 9 | tra tanto bello, senza il rodio o della miseria o della
1879 2(6) | drammatico ma meno poetico di Rolando nella Canzone.~ ~
1880 11 | sorgere i palazzi imperiali di Roma!24~Ma Omero, ma Virgilio,
1881 5 | suono col quale in principio rompevano dalle labbra schiudentisi,
1882 11(26)| spargersi per la terra; e già la rondine triste comincia a recare
1883 5 | quello col quale in fine ronzavano nelle orecchie aperte. Or
1884 11 | digressioncelle, le belle toppe rosse e gialle, per far di prosa
1885 11(26)| ardenti fiamme, e il dì rosseggiante a spargersi per la terra;
1886 8 | nome, o Parthenias!), vide rotolare per il vano circolo della
1887 15 | pianticelle; anche i caldani rotti raccattiamo; anche quei
1888 4 | scaltriti, che si propongono di rubare la volontà ad altri uomini
1889 13 | aggiungere: a togliere la tanta ruggine che il tempo ha depositata
1890 17 | conteranno gli anni e le rughe agli occhi, e i capelli
1891 19 | sopra ogni petalo,~ come una rugiada~ ch'esali dal sonno, e ricada~
1892 8 | palazzo in città grande e rumoreggiante, sono, essi sì, poeti fantasiosi
1893 2 | e a cantare dopo il gran rumorio dei sensi. E la sua fanciullezza
1894 15 | malocchio di lui tener molta ruta, e guardare che non ci si
1895 1 | e dei due fanciulli che ruzzano e contendono tra loro, e,
1896 14 | Che vuol dire? O poeta saccente e seccante!» E tuttavia
1897 1 | penitenza e sa tutte le cose sacre e profane. Vecchio è Ossian,
1898 9 | Virgiliana: nemmeno c'è il salariato, nemmeno il mezzadro!~ ~
1899 2 | si moveva sempre, che era salato, che era spumeggiante. I
1900 19 | geme voglio essere~ tra i salci del rio~ anch'io, nelle
1901 18 | a qualche buon fanciullo saldo, che viva e canti? Questo
1902 11 | detta. Ma non è lui che sale su una sedia o su un tavolo,
1903 14 | sempre più lungi il suo dolce salmo che finisce per confondersi
1904 5 | po' sollevati, giocano e saltano con certe loro cantilene
1905 2 | ma senza farlo apposta: saltava qualche circostanza, per
1906 11(26)| già notte. Andrò a fare la salutazione mattinale a Buta.» ~ ~
1907 3 | sciogliere in lacrime, e ci salva8. Egli è quello che nella
1908 11 | fosse nella tribù d'uomini salvatici. I quali, in verità, s'ingentilivano
1909 9 | addusse a quella ragione sana e pia di considerare la
1910 19 | ma vivere;~ e vita è il sangue, fiume che fluttua~ senz'
1911 12 | poesia italiana, greca, sanscrita; ma poesia soltanto, soltanto
1912 8 | nemmeno di pronunziare il tuo santo nome, o Parthenias!), vide
1913 8 | della felicità. Oh! chi sapesse rafforzarlo in quelli che
1914 11 | crescere fiori o cavolfiori. Sapete che cosa non è? Non è cuoco
1915 12 | intendiamoci». Ma caro bimbo, lo sapevamo da noi, che la campana non
1916 5 | vecchiastri?~A ogni modo, pace. Sappiate che per la poesia la giovinezza
1917 6 | indirettamente, aggiungendo non saprei che favore alla mia povera
1918 4 | fanno a malizia! Tu non sapresti come dire altrimenti; ed
1919 | sarebbero
1920 14 | chioccioline, ossiccioli, sassetti. Il poeta fa il medesimo.
1921 3 | bestie, agli alberi, ai sassi, alle nuvole, alle stelle:
1922 19 | trema su l'acque,~ fa il sasso che in fondo vi giacque.~
1923 7 | ari, o poeta,~ né vigne sassose, né grasse~ maggesi; ma
1924 2 | parlare di alcuni vecchi savi all'incessante frinire delle
1925 6 | VI.~ ~Tu sei savio e mi contento. Non vuoi
1926 15 | a mondare, a potare; e sbirciare i vasi del vicino, e struggerci
1927 17 | riscalda alla botte comune: la sbornia generale è la tua gloria!~
1928 18 | nostro angolo, se non ci sbracciassimo tanto nel mezzo della gente,
1929 7 | t'irradia;~ ma tu la tua scabra cucina~ tu ami e la provvida
1930 12 | appariscono, illuminano e scaldano ora come una volta, e in
1931 6 | Retorica! Ora per evitare tale scambio a te e tale danno a me,
1932 14 | smaccate e dolciate; che scapaccioni chiama quel fanciullo consapevole
1933 4 | d'un tratto, senza farci scendere a uno a uno i gradini del
1934 5 | intendono ancora, per quello schiamazzare che fanno, miseramente orgoglioso,
1935 2 | nemmeno, per esempio, che le schiappe da bruciare erano senza
1936 9 | fratellanza umana! Non c'è la schiavitù nell'Italia Virgiliana:
1937 15 | si fa gobba, come è la schiena dei poveri contadini che
1938 8 | rallegra con la parola sua schietta, senza bisogno di calici,
1939 4 | dici che in un tuo modo schietto e semplice cose che vedi
1940 5 | ribellano, gli uni con gli schifi gesti di pedanti: Questa
1941 10 | fanciullo interiore che ne ha schifo. Il quale come narrando
1942 5 | principio rompevano dalle labbra schiudentisi, e quello col quale in fine
1943 11 | donna che o tesse la tela o schiuma il paiolo cantando23. E
1944 2 | luogo; e descriveva uno sciame di mosche intorno ai secchielli
1945 8 | unito ad altre virtù di scienza e di fantasia che lo facciano
1946 7 | grembiule, e sorride;~ lo scinge e s'asside~ con te...E
1947 12 | secentismo; ecco gl'intendenti scioccheggiano e pedanteggiano nello stesso
1948 3 | particolare puerile che ci fa sciogliere in lacrime, e ci salva8.
1949 13 | tutto senza garbo e senza scioltezza. E siccome, particolarmente
1950 14 | dallo sfolgorio dell'elmo di Scipio, non sogliono seguire i
1951 17 | tu facessi un esercizio scolastico, puoi provare anche l'amarezza
1952 11(26)| e a somministrarlo bene scompartito col molle becco»; un tal
1953 1 | Tebano che primo in sé lo scoperse, ma lagrime ancora e tripudi
1954 9 | vigna: una grillaia, uno scopiccio. Ebbene il bravo vecchiettino
1955 16 | intendano? Tu non fai se non scoprire il nuovo nel vecchio. Gli
1956 3 | umani ve ne ha due, e non si scorge che siano due, e che l'uno
1957 5 | più che quello dei tempi scorsi, e, a mano a mano che si
1958 2 | mosse il sopracciglio e scosse i capelli, «e scrollò l'
1959 9(10)| deliculas. Traduco così, scostandomi dal Keil. Cfr. per il significato
1960 9 | Considerate.Catone e Varrone scrissero di agricoltura prima di
1961 12 | Sì: la poesia, detta e scritta, è rara. Proprio rara la
1962 15 | leggendo di sulle spalle dello scrittore ciò che egli scrive. Allora
1963 17 | i gatti di casa, ma gli scrittori e i poeti di casa e fuori.
1964 13 | concretezza e maestà alle nostre scritture; ma quanto a poesia, ciò
1965 18 | sarà senza te. Vorresti scriverci il tuo nome su? Ti adiri,
1966 14 | giudicandoli da quelli che scrivono in versi) non abbiano che
1967 2 | sopracciglio e scosse i capelli, «e scrollò l'Olimpo che è così grande».
1968 11 | artiere che foggi spada e scudi e vomeri; e nemmeno, con
1969 1 | trattiene col fanciullo; ché ne sdegna la conversazione, come chi
1970 12(29)| conversare e piangere e sdegnarsi e godere coi morti.~ ~
1971 11 | dire, il buon Natta, che la seccaggine sarebbe durata poco, e che
1972 14 | dire? O poeta saccente e seccante!» E tuttavia così il poeta
1973 11 | Pertanto, poiché un tale s'era seccato ch'egli avesse recitato
1974 15 | e guardare che non ci si secchi.~Ma tu dirai: Anche il tempo
1975 2 | sciame di mosche intorno ai secchielli pieni colmi di latte, per
1976 12 | altro vero poeta pecca di secentismo; ecco gl'intendenti scioccheggiano
1977 14 | temendo d'essere chiamato secentista. Mentre la mandra degli
1978 12 | videro; e lasciar da parte secento e Arcadia. La poesia non
1979 11(28)| distinti. Più visione nella seconda e più... poesia. Provate! ~ ~
1980 17 | tempi una consimile mania di seder nell'Eliéa e deporre le
1981 17 | aggiunge al canone, egli deve sedere su una seggiola, o vogliam
1982 11 | non è lui che sale su una sedia o su un tavolo, ad arringare.
1983 4 | Perché tu non devi lasciarti sedurre da una certa somiglianza
1984 2(6) | drammatico del ciclo, ma segna in esso la diminuzione di
1985 5 | legate coi più sottili nodi, segnate con le più vive impronte,
1986 3 | che egli non ci sia. Ma i segni della sua presenza e gli
1987 11(26)| leggere il fattarello che segue.~Montano avendo subito cominciato
1988 2 | indifferenza d'un asino che seguita a empirsi d'erba nel prato
1989 11 | le fiere, i popoli primi, seguivano la voce dell'eterno fanciullo,
1990 3 | odora, ora vuol toccare la selce che riluce.~E ciarla intanto,
1991 11 | ammansasse le fiere della selva primordiale; e che i cantori
1992 7 | radicchio~ non senza la tua selvastrella,~ con l'ovo che a te mattutina~
1993 9 | e per giunta un po' di selvetta22. Chi non dovrebbe preferire
1994 3 | vita germinata da uguale seme in unico solco; e questi
1995 12 | delle loro utilità. Delle semente, della terra, dei concimi,
1996 1 | dall'iddia: dal dio che sementò nei precordi di Femio quelle
1997 15 | come fanno i contadini, per seminarci e trapiantarci le tante
1998 12 | da fare: cioè coltivare e seminare. Ma c'è pure, tra le tante
1999 6 | essi: perché no?); ma nei seminati i contadini non ce li vogliono,
2000 9 | coltivare, quelli che arava e seminava con i suoi dolci versi,
2001 19 | nome? Il nome? L'anima io semino,~ ciò ch'è di bianco dentro
2002 8 | occhi infantili che guardano semplicemente e serenamente di tra l'oscuro
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