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Giovanni Pascoli
Nuovi poemetti

IntraText CT - Lettura del testo

  • Il naufrago – il prigioniero.
    • LA PECORELLA SMARRITA.
      • III.
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III.

 

«Sei tu quell'una, tu quell'una, o Terra!

Sola, del santo monte, ove s'uccida,

dove sia l'odio, dove sia la guerra;

 

dove di tristi lagrime s'intrida

il pan di vita! Tu non sei che pianto

versato in vano! Sangue sei, che grida!

 

E tu volesti Dio per te soltanto:

volesti che scendesse sconosciuto

nell'alta notte dal suo monte santo.

 

Tu lo volesti in forma d'un tuo bruto

dal mal pensiero: e in una croce infame

l'alzasti in vista del suo cielo muto».

 

In cielo e in terra tremulo uno sciame

era di luci. Andavano al lamento

della zampogna, e fasci avean di strame.

 

Ma il frate, andando, con un pio sgomento

toccava appena la rea terra, appena

guardava il folgorìo del firmamento:

 

quella nebbia di mondi, quella rena

di Soli sparsi intorno alla Polare

dentro la solitudine serena.

 

Ognun dei Soli nel tranquillo andare

traeva seco i placidi pianeti

come famiglie intorno al focolare:

 

oh! tutti savi, tutti buoni, queti,

persino ignari, colassù, del male,

che no, non s'ama, anche se niun lo vieti.

 

Sonava la zampogna pastorale.

E Dio scendea la cerula pendice

cercando in fondo dell'abisso astrale

 

la Terra, sola rea, sola infelice.

 

 




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