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Giovanni Pascoli
Nuovi poemetti

IntraText CT - Lettura del testo

  • Il naufrago – il prigioniero.
    • IL PRIGIONIERO.
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IL PRIGIONIERO.

 

Prendi, infelice, il tuo dolore in pace!

«Perché?» Tu, perché gridi, urti la porta?

«Perché dolore è più dolor, se tace».

 

Se lo nascondi, frutterà. Sopporta,

attendi, spera... «O vanità! Non spero.

Non credo». Eppure... «Dio non è!» Che importa?

 

C'è del mistero intorno a te... «Mistero?

Io non lo vedo». Ciò che tu non vedi,

o prigioniero, è un altro prigioniero;

 

e un altro e un altro. Hanno nei ceppi i piedi...

«Anch'io». Presto la morte, ora catene!

«Anch'io». Dunque tu sai, dunque tu credi.

 

Non li destare! «Io, dormo forse?» Ebbene?

Se vuoi parlare, parla sì, ma piano;

canta, se vuoi, ciò che dal cuor ti viene:

 

canta, ma un dolce canto, esile, vano,

che su la piuma delle sue parole

li porti in collo al loro amor lontano:

 

cantalo quello che nel cuor ti duole!

piangano anch'essi, ma dormendo ancora!

Chi piange in sogno, è giunto a ciò che vuole,

 

è giunto alfine a tutto ciò che implora

invano. Canta: e l'anima pugnace

tua placherai. Ritroverà l'aurora

 

anche te forse addormentato in pace.


 




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