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Giovanni Pascoli
Nuovi poemetti

IntraText CT - Lettura del testo

  • Le due aquile – i due alberi.
    • LA PIADA.
      • I.
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LA PIADA.

 

I.

 

Il vento come un mostro ebbro mugliare

udii notturno. Errava non veduto

tra i monti, e poi s'urtava al casolare

 

piccolo, ed in un lungo ululo acuto

fuggiva ai boschi, e poi tornava ancora

più ebbro, con suoi gridi aspri di muto.

 

L'udii tutta la notte, ed all'aurora,

non più. Dormii. Sognai, su la mattina,

che la pace scendeva a chi lavora.

 

Or vedo: scende. Scende: era divina

l'anima. Il cielo tutto a terra cade

col bianco polverìo d'una rovina.

 

Non un'orma. Vanite anche le strade.

La terra è tutto un solo mare a onde

bianche, di porche ov'erano le biade.

 

Resta il mio casolare unico, donde

esploro in vano. Non c'è più nessuno.

E solo a me che chiamo, ecco risponde

 

il pigolio d'un passero digiuno.

 

 




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